Bruxelles – Si riparte dai Parlamenti, per “tenere aperto il dialogo e rafforzare i rapporti tra Unione Europea e Regno Unito”. È così che la presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola, ha descritto il compito dell’Assemblea interparlamentare Ue-Regno Unito, riunitasi tra ieri e oggi (3-4 luglio) a Bruxelles per la terza volta dal maggio dello scorso anno: “Ci conosciamo già molto bene tra noi e dobbiamo portare avanti le discussioni per affrontare insieme come amici e come alleati le sfide e le minacce ai nostri valori comuni“.
Dall’Ucraina all’attuazione del Framework di Windsor, ritornando alla Brexit e alla necessità di ripristinare rapporti stabili tra le due sponde della Manica. “Grazie per il supporto senza sosta all’Ucraina dall’inizio della tentata invasione illegale di Putin“, ha esordito la numero uno del Parlamento Ue, riferendosi a “milioni di sterline come aiuto, addestramento di soldati e piloti, assistenza umanitaria, militare, politica e logistica”. Ue e Regno Unito si trovano “sulla stessa linea d’onda quando si parla di relazioni con l’Ucraina” e questo si riflette nei rapporti tra Bruxelles e Londra: “La nostra azione e la nostra unità dimostrano che possiamo continuare il nostro percorso comune“. Parole confermate anche dall’incontro di oggi tra l’alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, e il segretario di Stato per gli Affari esteri britannico, James Cleverly: “Abbiamo avuto una discussione produttiva sugli ultimi sviluppi in Ucraina”, ha reso noto lo stesso alto rappresentante Borrell, sottolineando che “Ue e Regno Unito sono ben allineati su una serie di questioni cruciali di politica estera, sicurezza e difesa“.
A proposito del percorso comune tra i due partner, “questa Assemblea ha un ruolo concreto da giocare, non solo per spianare la strada alla cooperazione, ma soprattutto per monitorare l’implementazione dell’accordo di commercio e cooperazione“, ha ricordato la presidente Metsola. Si tratta del principale elemento di instabilità dei rapporti tra Ue e Regno Unito da quando Londra è uscita a tutti gli effetti dall’Unione il primo gennaio del 2021 e che – dopo due anni di tensione – può essere superato con l’implementazione del Framework di Windsor siglato poco più di quattro mesi fa: “È un passo in avanti per le nostre relazioni”, ha rivendicato Metsola, chiedendo il “pieno rispetto degli accordi presi”, perché “forniscono una solida base per preservare la nostra lunga amicizia e il nostro impegno costante per la democrazia e i diritti fondamentali“.
Anche per la co-presidente dell’Assemblea interparlamentare, Nathalie Loiseau (Renew Europe), l’unità sull’Ucraina e il Framework di Windsor “hanno creato le condizioni per rafforzare le nostre relazioni”. In attesa dell’implementazione effettiva dell’accordo di febbraio soprattutto in Irlanda del Nord, l’eurodeputata francese ha voluto sottolineare i “progressi del Regno Unito nella partecipazione al programma Horizon Europe, gli scienziati non possono pagare il prezzo della Brexit”, così come non devono farlo i giovani europei: “Dobbiamo lavorare per migliorare la mobilità giovanile”, ha ribadito con forza Loiseau. Da parte britannica il co-presidente Oliver Heald, membro conservatore del Parlamento del Regno Unito, ha voluto sottolineare che “un anno fa non c’era questa atmosfera di unità, dobbiamo portare a termine le discussioni sul Framework”. È innegabile che rimangono “divergenze dopo la Brexit sul piano del level playing field, ma dobbiamo affrontarle insieme”, ha messo in chiaro l’eurodeputata francese, mentre il collega britannico ha voluto rassicurare sul fatto che “il Regno Unito non vuole abbassare gli standard, questa Assemblea può essere un luogo di scambio su quello che stiamo facendo a livello legislativo”.
Due anni di contesa tra Ue e Regno Unito
La contesa tra Londra e Bruxelles è iniziata nel marzo del 2021 attorno alla questione del periodo di grazia per il commercio nel Mare d’Irlanda, ovvero la durata della concessione temporanea ai controlli Ue sui certificati sanitari per il commercio dalla Gran Bretagna all’Irlanda del Nord. Nel contesto post-Brexit questi controlli sonoritenuti necessari per mantenere integro il Mercato Unico sull’isola d’Irlanda. Il problema maggiore ha riguardato le carni refrigerate e per questa ragione si è spesso parlato di ‘guerra delle salsicce’ con Bruxelles.
Il tentativo di prorogare unilateralmente il periodo di grazia da parte dell’allora governo guidato da Boris Johnson ha scatenato lo scontro diplomatico tra le due sponde della Manica, apparentemente risolto tra il luglio e l’ottobre dello stesso anno. L’esecutivo comunitario ha così sospeso la procedura d’infrazione contro Londra, per cercare delle soluzioni di compromesso su tutti i settori più delicati. Ma nel giugno dello scorso anno la Commissione Ue ha scongelato la stessa procedura d’infrazione, attivandone altre due, per la decisione di Londra di tentare la strada della modifica unilaterale del Protocollo sull’Irlanda del Nord. Il crollo del governo Johnson prima e di quello disastroso di Liz Truss poi – con la contemporanea crisi economica che da allora ha travolto il Paese – ha agevolato le aperture da entrambe le parti verso una soluzione sostenibile per un accordo di compromesso. Accordo trovato proprio con il Framework di Windsor il 27 febbraio 2023, firmato dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, e dal primo ministro britannico, Rishi Sunak, e che ora attende solo l’implementazione effettiva.