Bruxelles – Fumata bianca tra gli ambasciatori dei 27 Stati membri Ue che riuniti al Coreper (Comitato dei rappresentanti permanenti) hanno concordato il via libera all’undicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina. Il nuovo ciclo di misure restrittive è stato proposto dalla Commissione europea lo scorso 5 maggio e si concentra principalmente sull’elusione delle sanzioni già in vigore contro il Cremlino.
I contenuti della nuova tornata di misure restrittive sarà reso noto a breve, ma la presidenza svedese alla guida dell’Ue ha confermato su Twitter che il pacchetto include misure di contrasto all’aggiramento delle sanzioni e l’allungamento della lista di individui ed entità colpite dalle restrizioni europee. La Commissione Ue aveva proposto un nuovo strumento per combattere l’elusione delle sanzioni: di fronte all’evidenza che le merci il cui export è vietato passano dall’Unione Europea a Paesi terzi e poi finiscono in Russia, l’esecutivo comunitario potrà proporre agli Stati membri di sanzionare l’esportazione di queste merci.
La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha subito accolto “con favore l’accordo politico sul nostro undicesimo pacchetto di sanzioni”, ha scritto in un tweet, precisando che “il pacchetto infliggerà un ulteriore colpo alla macchina da guerra di Putin con restrizioni all’esportazione più severe, mirate alle entità che sostengono il Cremlino”. La leader tedesca ha confermato che “il nostro strumento anti-elusione impedirà alla Russia di mettere le mani sui prodotti sanzionati“. A farle eco il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel: “Un’ulteriore prova che l’Ue è unita e tutta schierata a favore dell’Ucraina”, ha commentato su Twitter, precisando che il nuovo pacchetto servirà “per impedire che forniture cruciali raggiungano il campo di battaglia”.
La proposta della Commissione sull’undicesimo pacchetto di sanzioni
A precisare i contorni della proposta di un nuovo pacchetto di misure restrittive era stata la stessa presidente dell’esecutivo Ue nel corso della sua visita a Kiev il 9 maggio, in occasione della Giornata dell’Europa. Davanti al numero uno ucraino, Volodymyr Zelensky, von der Leyen aveva illustrato i tre pilastri del nuovo pacchetto. “In primo luogo stiamo affinando i nostri strumenti esistenti, con altri prodotti al nostro divieto di transito“, tra cui “prodotti tecnologici avanzati o parti di aeromobili”. Il secondo pilastro riguarda invece il lavoro di contrasto alle “entità ‘ombra’ della Russia e dei Paesi terzi che aggirano intenzionalmente le nostre sanzioni”.
Ma è soprattutto il terzo pilastro a sostenere tutto il pacchetto. “Di recente abbiamo assistito a una crescita di flussi commerciali molto insoliti tra l’Unione Europea e alcuni Paesi terzi, queste merci finiscono poi in Russia”, aveva avvertito von der Leyen a Kiev un mese fa. Per questo motivo il nucleo dell’undicesima tornata di sanzioni riguarda proprio il “nuovo strumento per combattere l’elusione delle sanzioni”. In altre parole, “se ci accorgiamo che le merci passano dall’Unione Europea a Paesi terzi e poi finiscono in Russia, potremmo proporre agli Stati membri di sanzionare l’esportazione di queste merci“. Si tratterà comunque di una “risorsa ultima, da usare con cautela”, a seguito di una “analisi dei rischi molto accurata e dopo l’approvazione degli Stati membri dell’Ue”.