Bruxelles – Pagare le tasse, sì, ma in modo corretto, una volta sola, senza contenziosi o problemi. La Commissione europea rimette mano alla politica fiscale attraverso una proposta di direttiva che intende migliorare le attività trans-frontaliere. Si interviene sulle ritenute d’acconto, vale a dire l’anticipo sulle tasse dovute e che viene inserito in fattura o il pagamento, da parte di un investitore residente in uno Stato membro dell’Unione europea, dell’imposta sugli interessi o sui dividendi percepiti in un altro Stato membro. Questo è spesso il caso degli investitori transfrontalieri. L’Ue è ancora ‘una giungla’, e a Bruxelles si corre ai ripari con una riforma che può scattare dall’1 gennaio 2027.
“Le procedure fiscali disgiunte e in gran parte basate su documenti cartacei sono costose e soffocano gli investimenti nel mercato unico”, lamenta Mairead McGuinness, commissaria per i Servizi e i mercati finanziari. “Gli investitori al dettaglio sono i più colpiti, poiché il 70 per cento di loro non reclama il rimborso fiscale a cui ha diritto”. L’iniziativa di oggi si inserisce nel solco di quella volontà di creare un mercato unico a misura di investitori e investimenti, soprattutto in un momento in cui l’Ue ha un forte bisogno dei primi e dei secondi per la sua trasformazione verde e sostenibile. Le barriere fiscali ancora esistenti allontanano gli investimenti dall’Ue. La Commissione denuncia che il 30 per cento degli investitori al dettaglio ha venduto il proprio portafoglio Ue a causa di queste ‘storture’.
Agli Stati membri si propongono misure che, secondo le stime, se attuate possono portare risparmi per gli investitori per 5,17 miliardi di euro l’anno. “Attualmente, la maggior parte degli Stati membri fa ancora affidamento su procedure cartacee”, lamenta l’esecutivo comunitario. Da qui la proposta di creazione e rilascio di un certificato di residenza fiscale digitale comune dell’Ue così da rendere le procedure di sgravio della ritenuta d’acconto più rapide ed efficienti. In questo modo gli investitori con un portafoglio diversificato nell’Ue avranno bisogno di un solo certificato per richiedere diversi rimborsi durante lo stesso anno solare. Il certificato di residenza fiscale digitale deve essere rilasciato entro un giorno lavorativo dalla presentazione della richiesta.
Si interviene poi con due procedure rapide che integrano l’attuale procedura di rimborso standard: una procedura di “rimborso alla fonte” e un sistema di “rimborso rapido”. Le due misure sono concepite per rendere il processo di esenzione più rapido e più armonizzato in tutta l’Ue. Si lascia facoltà ai governi di scegliere come procedere, se utilizzare una sola di queste procedure o una combinazione delle due.
Nella procedura dello “sgravio alla fonte”, l’aliquota fiscale applicata al momento del pagamento dei dividendi o degli interessi si basa direttamente sulle norme applicabili delle disposizioni del trattato contro le doppie imposizioni.
Nella procedura di “rimborso rapido”, il pagamento iniziale viene effettuato tenendo conto dell’aliquota della ritenuta d’acconto dello Stato membro in cui vengono pagati i dividendi o gli interessi, ma il rimborso delle eventuali imposte pagate in eccesso è concesso entro 50 giorni dalla data del pagamento.
Paolo Gentiloni, commissario per l’Economia e responsabile anche per fiscalità, non ha dubbi. La proposta, da una parte, “contribuirà a garantire che gli investitori transfrontalieri non siano tassati in modo eccessivo sui dividendi e sui pagamenti di interessi, dando un’iniezione tanto necessaria ai mercati dei capitali europei”. Dall’altra parte, il nuovo regime a dodici stelle, “aumenterà anche la trasparenza” nella misura in cui “gli Stati membri potranno verificare se l’aliquota della ritenuta d’acconto è applicata correttamente a ciascun contribuente ammissibile e contrastare più efficacemente gli abusi”.