Bruxelles – Siccità, crisi idrica e incendi. L’estate non è ancora iniziata ma per l’Unione Europea è già tempo di fare i conti con i rischi che la nuova stagione estiva porterà con sé, considerati gli allarmi, i dati e la situazione sul campo già in atto dall’altra parte dell’Atlantico, in Canada. “Le immagini satellitari confermano che parte dell’Ue si trova in gravissima difficoltà, alcune regioni soffrono di una situazione di carenza idrica e altre soffrono per le inondazioni”, ha avvertito la commissaria per l’Energia, Kadri Simson, intervenendo questa mattina (15 giugno) alla sessione plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo.
Un quadro particolarmente preoccupante se si considera quanto messo nero su bianco dall’ultimo bollettino del Copernicus Climate Change Service (C3S): “Le temperature superficiali dell’aria a livello globale per i primi giorni di giugno 2023 sono state le più alte per l’inizio di giugno con un margine sostanziale, dopo un maggio durante il quale le temperature della superficie del mare hanno raggiunto livelli senza precedenti per il periodo dell’anno”. In particolare si è trattato della prima volta che le temperature dell’aria hanno superato il livello di oltre 1,5 gradi centigradi durante il mese di giugno: “È un indicatore di quanto velocemente ci stiamo avvicinando alla soglia fissata dall’Accordo di Parigi”. Il tetto degli 1,5 gradi è stato superato per la prima volta nel dicembre 2015 e poi, ripetutamente, negli inverni e nelle primavere del 2016 e del 2020.
L’aumento delle temperature avrà inevitabilmente un impatto significativo sulla siccità, sulla crisi idrica e sul rischio di enormi incendi sul continente. “Fino al 70 per cento dei terreni in Europa sono fortemente degradati“, ha ricordato la commissaria Simson agli eurodeputati, sottolineando che “i terreni sani assorbono l’acqua e garantiscono la resilienza al cambiamento climatico e alle calamità naturali” e che “una buona gestione del territorio serve anche a tutelare l’attività agricola”. È qui che si inserisce la questione della proposta di legislazione sul ripristino della natura – che proprio oggi ha conosciuto controverse vicissitudini all’Eurocamera – “importante per garantire che il terreno su cui camminiamo sia solido” per la titolare dell’Energia nel gabinetto von der Leyen. L’esortazione ai Ventisette è di “ripristinare gli ecosistemi che tutelano fiumi e terreni, con obiettivi che contribuiscono a difenderci dal cambiamento climatico” e, in questo senso, va letta anche la proposta della Commissione Ue in arrivo il prossimo 5 luglio sulla protezione dei terreni: “Sarà una strategia che dovrà garantire un aggiornamento dei dati, ci permetterà di prevenire e intervenire in caso di erosione e inondazioni”. Il contesto è quello di una crisi idrica sempre più allarmante: “La domanda continua ad aumentare e la risorsa è sempre più scarsa e meno prevedibile“.
E nel corso dell’estate sarà materia d’urgenza anche la lotta contro gli incendi. Una possibile anteprima è quella che arriva dal Canada, dove la situazione è ben più che critica da quasi un mese. Come rende noto la direzione generale della Commissione Ue per la Protezione civile e le operazioni di aiuto umanitario europee, sono “oltre 450 gli incendi attivi, di cui 240 fuori controllo” e l’area andata in fumo pari a 5,2 milioni di ettari. Come più dell’intera Pianura Padana. “Nel 2023 è già bruciata un’area maggiore di qualsiasi altro anno intero dal 2012”, sottolinea la Commissione, ricordando che l’8 giugno il Canada ha richiesto assistenza attraverso il Meccanismo di protezione civile dell’Ue. A oggi sono stati dispiegati nella provincia del Québec oltre 300 vigili del fuoco europei: un team per la lotta agli incendi boschivi a terra di 109 vigili del fuoco dalla Francia, uno di 100 dalla Spagna e uno di 140 dal Portogallo, più un esperto del Centro di coordinamento della risposta alle emergenze (Ercc). In preparazione a quanto potrebbe succedere in Europa nei prossimi mesi, lo scorso 30 maggio è stata raddoppiata la riserva antincendio rescEu, portando a 28 la flotta di aerei ed elicotteri antincendio e stanziando 450 vigili del fuoco aggiuntivi in Francia, Grecia e Portogallo