Bruxelles – Una revisione intermedia del bilancio pluriennale dell’Unione europea che tenga conto del contesto internazionale mutato e un Fondo europeo di sovranità industriale per colmare il deficit di finanziamento negli investimenti strategici. Anche l’Italia dice la sua sulla revisione intermedia del bilancio a lungo termine dell’Ue (il cosiddetto QFP relativo al periodo 2021-2027), di cui è attesa una proposta da parte della Commissione europea la prossima settimana, il 20 giugno. E in attesa di vedere i dettagli della proposta di Bruxelles, nei giorni scorsi Palazzo Chigi ha fatto recapitare a Palazzo Berlaymont un documento di posizione informale sulla revisione del bilancio, sottolineando non solo la necessità di mobilitare nuove risorse per la creazione di un Fondo di sovranità “ambizioso” per affrontare le sfide della decarbonizzazione, ma anche di garantire un uso flessibile di quelle esistenti.
La revisione del Quadro Finanziario Pluriennale è particolarmente importante questa volta perché ad essa si lega la proposta che la Commissione europea vuole fare per dare vita a un Fondo sovrano per l’industria dell’Ue. Il Fondo sovrano è la soluzione finanziaria strutturale con cui la Commissione europea punta a fornire una ‘risposta europea’ al piano da 370 miliardi di euro di sussidi verdi, l’Inflation Reduction Act (Ira). Ed è proprio in risposta al massiccio piano statunitense di sussidi verdi che la Commissione europea ha proposto nei mesi scorsi un Piano industriale per il Green Deal con l’idea di accelerare la decarbonizzazione dell’industria europea a zero emissioni. Nell’annunciarlo a febbraio, l’Esecutivo europeo si è posto il problema di come finanziarlo con una risposta “strutturale” alle esigenze di investimento dell’industria verde europea.
L’occasione, lo ha ribadito la presidente Ursula von der Leyen in più di una occasione, sarà la revisione del quadro finanziario pluriennale prima dell’estate 2023, in modo da arrivare al Vertice Ue del 29-30 giugno (l’ultimo, al netto di emergenze, prima della pausa estiva) con una proposta da far discutere ai leader dei 27 capi di stato e governo. Il confronto è entrato nel vivo la scorsa settimana con il primo dibattito orientativo al collegio dei commissari sulla revisione intermedia del bilancio pluriennale, con l’idea di adottare la proposta sul quadro rivisto il 20 giugno, secondo l’ultimo calendario del collegio dei commissari. Giusto in tempo per il Summit dei capi di stato e governo che si terrà alla fine del mese. I leader Ue ne hanno discusso in prima battuta al Consiglio europeo di fine marzo, rimandando la discussione vera e propria al Vertice Ue di giugno.
Ed è in questo quadro politico che si inscrive il non-paper italiano fatto recapitare a Bruxelles e che è stato al centro dell’incontro che questa mattina il ministro per gli Affari Europei, le politiche di coesione, il sud e il Pnrr, Raffaele Fitto, ha avuto con il commissario Ue per il Bilancio, Johannes Hahn, a Strasburgo, dove è in corso la plenaria del Parlamento europeo. Nel documento, l’Italia sottolinea la necessità di una revisione intermedia del bilancio Ue a lungo termine per adattarlo a un contesto internazionale mutato, dominato da “inflazione e più alti tassi di interesse, instabilità geopolitica, necessità maggiore autonomia strategica e sforzi aggiuntivi per sostegno all’Ucraina”.
Per questo – si sottolinea – è necessario utilizzare le risorse esistenti “con maggiore flessibilità, razionalizzando le spese e gli oneri burocratici” ma allo stesso tempo “l’Ue ha bisogno di nuovi finanziamenti per sostenere investimenti strategici”, come la doppia transizione. Per evitare la frammentazione del mercato unico “la rapida istituzione di un Fondo per la sovranità che colmi il deficit di finanziamento per gli investimenti strategici anche nelle infrastrutture è fondamentale e risponderà all’appello urgente lanciato più volte dal Consiglio europeo”, si legge nel documento. L’Italia suggerisce ancora di fare leva su “un sistema comunitario esistente”, come il programma InvestEU. Insieme alla revisione intermedia del bilancio, attesa la prossima settimana anche la proposta sull’introduzione di nuove risorse proprie dell’Ue, nell’ottica di ripagare il debito di Next Generation Eu, ma su questo l’Italia ritiene che il dibattito debba essere “separato da quello sulla revisione del QFP”