Bruxelles – E’ un accordo di cooperazione tra Unione europea e Tunisia su economia, energia e migrazione quello che spinge la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, a volare domenica (11 giugno) a Tunisi, accompagnata dai premier di Italia, Giorgia Meloni, e Paesi Bassi, Mark Rutte. Ad annunciarlo il portavoce della Commissione europea, Eric Mamer, nel corso del quotidiano briefing con la stampa, spiegando che “i tre leader incontreranno a Tunisi il presidente tunisino Kais Saied” e che le discussioni si concentreranno sulle relazioni bilaterali tra Ue e Tunisia. “Un accordo di cooperazione in materia d’economia, energia e migrazioni sarà al centro delle discussioni”, ha anticipato il portavoce senza fornire ulteriori dettagli ma precisando di non poter garantire che l’accordo sarà siglato in questa occasione. Sarà al centro dei colloqui, ma Bruxelles non sa se i tempi sono davvero maturi per finalizzarli.
Quello di domenica di von der Leyen è l’ultimo (anche se forse il più importante) di una serie di missioni della Commissione europea nel Paese, in cui la questione migratoria si lega strettamente alla crisi politica, legata all’autoritarismo crescente del presidente Kais Saied. A fine marzo è stato il turno del commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni, a cui ha fatto seguito un mese dopo la visita della commissaria europea per gli Affari interni, Ylva Johansson. Migrazione e stabilità socio-economica del Paese i temi al centro di entrambe le missioni, che però in realtà stavano anche gettando le basi su un più ampio accordo di cooperazione che scomoda la presidente dell’Esecutivo comunitario.
Riguardo alla Tunisia, con le autorità italiane “c’è un dialogo costruttivo, e il fatto che la presidente von der Leyen sarà domenica a Tunisi con Meloni e Rutte lo dimostra. Le relazioni bilaterali UE-Tunisia sono di lunga data e complesse, e lo scopo del viaggio è proprio quello di poter affrontare le diverse sfaccettature delle nostre relazioni bilaterali in un quadro ben strutturato”, ha spiegato Mamer. L’annuncio del viaggio dei tre leader europei arriva da Bruxelles mentre in Lussemburgo va in scena un corposo Consiglio Affari Interni dedicato in larga misura al dossier migrazioni. I 27 ministri degli Interni tentano di sbloccare il nodo del nuovo patto sulle migrazioni e l’asilo, mentre in agenda, su richiesta italiana, è stato aggiunto un punto anche sulla dimensione esterna della migrazione, inclusa la situazione in Tunisia. A quanto si apprende da fonti diplomatiche, il ministro Matteo Piantedosi avrebbe ricordato che la Tunisia è sempre più un Paese non solo di partenza, ma anche di transito dei flussi, come dimostrano gli ultimi dati. Sono pertanto prioritari i rimpatri anche verso di origine. Ha poi sottolineato la necessità di una visione di lungo periodo, sollecitando anche una riflessione su una revisione del Quadro Finanziario Pluriennale per aggiornarlo alla sfida.