Bruxelles – Un’iniziativa a livello globale per raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica e energie rinnovabili per il 2030, in vista della prossima Cop28 di Dubai. L’aveva annunciata la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento al Forum delle principali economie su energia e clima organizzato dall’amministrazione statunitense a fine aprile. E oggi è stata al centro delle discussioni tra la presidente von der Leyen, il vicepresidente esecutivo Frans Timmermans e l’alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, con il presidente designato della 28esima Conferenza sul clima delle Nazioni Unite, il sultano Al-Jaber, che oggi si è recato a Bruxelles per discutere i preparativi per la Cop28, che si terrà a Dubai (Emirati Arabi) dal 30 novembre al 12 dicembre.
La presidenza della Cop28 e la Commissione hanno concordato di lavorare insieme “per garantire il massimo sostegno tra le parti sugli obiettivi globali del 2030 per triplicare l’energia rinnovabile e raddoppiare l’efficienza energetica, promuovendo il raddoppio dell’idrogeno pulito”, si legge in una dichiarazione della Commissione europea pubblicata al termine dell’incontro. Attraverso la revisione della direttiva sull’efficienza energetica e sulle energie rinnovabili (entrambe del 2018), l’Unione europea ha di recente alzato i propri obiettivi: un aumento della quota di energie rinnovabili nel consumo finale di energia dell’Ue al 42,5 per cento entro il 2030, con l’idea di ‘impegnarsi’ a raggiungere il 45 per cento (con un ulteriore aumento indicativo del 2,5 per cento che però non è vincolante); fissando l’obiettivo di ridurre collettivamente il consumo finale di energia dell’11,7 per cento nel 2030, rispetto alle previsioni formulate nel 2020.
E l’intento è stato confermato anche dalla commissaria europea per l’energia, Kadri Simson, nel suo intervento all’ottava conferenza globale annuale sull’efficienza energetica dell’Agenzia internazionale dell’energia, in corso a Parigi. “Stiamo lavorando per creare un’ampia alleanza di Paesi e governi che condividono una posizione affine (‘like-minded’), disposti a impegnarsi per raggiungere gli obiettivi” di efficienza energetica ed energia rinnovabile. A Bruxelles e anche a Washington la nomina del sultano a presidente designato della Cop28 ha destato varie preoccupazioni, tanto da spingere un centinaio tra deputati del Congresso degli Stati Uniti e del Parlamento europeo a chiedere la rimozione della nomina, dal momento che Al-Jaber, infatti, non soltanto è ministro dell’Industria e delle Tecnologie negli Emirati Arabi Uniti, ma soprattutto è amministratore delegato della compagnia petrolifera di Stato, la Abu Dhabi National Oil Company (Adnoc).
Tra le altre cose, Commissione e presidenza della Cop28 hanno riconfermato l’impegno ad allineare i loro sforzi nazionali per raggiungere gli obiettivi a lungo termine dell’accordo sul clima di Parigi del 2015, che prevede di mantenere l’aumento della temperatura globale entro i 1,5 gradi Celsius; fare progressi verso una transizione energetica giusta che includa in particolare un aumento graduale delle energie rinnovabili e politiche e investimenti per la transizione verso sistemi energetici privi di combustibili fossili ininterrotti. Poi ancora è stato ribadito l’impegno a compiere progressi significativi nell’azione di adattamento rafforzata, con un risultato solido sull’obiettivo globale sull’adattamento alla COP28; poi “sostenere la piena attuazione del piano di attuazione da 100 miliardi di dollari in modo che l’obiettivo possa essere raggiunto nel 2023 e garantire che tutti i paesi rimangano ambiziosi nel sostenere l’azione per il clima, in particolare nei paesi vulnerabili, anche raddoppiando i finanziamenti per l’adattamento rispetto ai livelli del 2019.