Bruxelles – Si riparte dalla transizione verde, dopo quella digitale. A sei mesi dall’intesa siglata per stringere i rapporti bilaterali nel campo delle nuove tecnologie, Unione Europea e Corea del Sud hanno dato il via libera oggi (22 maggio) a un nuovo Partenariato verde, per mettere insieme gli sforzi nei campi della lotta ai cambiamenti climatici, della protezione dell’ambiente e della transizione verso energie pulite.
A siglare l’intesa Ue-Corea del Sud sono stati i presidenti di Consiglio, Charles Michel, e Commissione Ue, Ursula von der Leyen, nel corso del viaggio che li ha portati a Seul per un confronto con il presidente coreano, Yoon Suk Yeol. “La Corea del Sud è uno dei partner più stretti dell’Ue nella regione, oggi compiamo un passo ulteriore nel rafforzamento del nostro partenariato strategico sulle maggiori sfide globali, come clima, salute e sicurezza”, ha sottolineato in conferenza stampa il leader del Consiglio, facendo riferimento non solo al nuovo Partenariato verde siglato oggi, ma anche alle discussioni sull’implementazione di quello digitale “su semiconduttori, quantum computing e intelligenza artificiale” concordato il 28 novembre 2022. A confermare il legame tra le due intese è stata la numero uno della Commissione: “Spingeremo la partnership digitale per permettere ai nostri team di lavoro di concentrarsi su intelligenza artificiale, computer ad alte prestazioni e soprattutto sui semiconduttori“.
L’intesa messa a terra questa mattina per il Partenariato verde Ue-Corea del Sud prevede una “convergenza in aree-chiave come il prezzo del carbonio, la deforestazione e i prodotti in plastica”, ha aggiunto von der Leyen in conferenza stampa, precisando che “esploreremo progetti comuni nei settori delle energie rinnovabili, dell’efficienza energetica e dell’economia dell’idrogeno“. La base di partenza del confronto coinvolge la necessità di riduzioni “rapide, più profonde e sostenute” delle emissioni di gas a effetto serra per limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 gradi centigradi, ma anche la necessità di una “rapida transizione energetica pulita che sia equa e giusta e non lasci indietro nessuno” e sforzi “senza precedenti” per “proteggere, ripristinare e gestire in modo sostenibile la biodiversità per invertire la perdita di biodiversità entro il 2030”. Al centro dell’impegno congiunto c’è lo “sviluppo di modelli circolari in tutti i settori dell’economia“, dal momento in cui “i modelli lineari di produzione e consumo determinano un uso insostenibile delle risorse”. In questo contesto, la cooperazione nell’ambito del Partenariato digitale “contribuirà a raggiungere gli obiettivi del loro Partenariato verde”, si legge nel testo della dichiarazione.
Il Partenariato verde Ue-Corea del Sud
Il nuovo Partenariato verde Ue-Corea del Sud si concentra su tre campi d’interesse principali: azione per il clima, protezione dell’ambiente e transizione energetica. Per quanto riguarda il primo capitolo, “entrambe le parti mirano allo scambio e all’apprendimento reciproco sulle modalità di misurazione, rendicontazione e verifica delle emissioni” e alla “definizione di modelli di politiche future alla luce dei rispettivi obiettivi 2030 e 2050 a zero emissioni”. Uno dei focus prevalenti nell’azione per il clima è il sistema di scambio di emissioni e la tariffazione del carbonio, “per contribuire alla crescita economica e per creare incentivi alla riduzione delle emissioni”, anche grazie allo scambio di informazioni e consultazioni tecniche. Si rafforzerà “lo slancio globale per affrontare le emissioni di metano, anche attraverso il Global Methane Pledge” e “l’allineamento dei flussi finanziari con gli obiettivi a lungo termine dell’Accordo di Parigi e con il Quadro globale per la biodiversità”.
La sezione più corposa della nuova intesa tra Bruxelles e Seul riguarda la protezione dell’ambiente. Ue e Corea del Sud hanno ribadito formalmente l’intenzione di “promuovere la cooperazione nei forum bilaterali e multilaterali” su conservazione della biodiversità, economia circolare, efficienza delle risorse, protezione delle foreste, catene di approvvigionamento agricole sostenibili e inquinamento “in tutti gli ambienti”, dove l’impegno maggiore riguarda il lavoro per “un ambizioso accordo internazionale giuridicamente vincolante per porre fine all’inquinamento da plastica“. Da evidenziare l’impegno congiunto per promuovere “una maggiore sostenibilità delle catene di approvvigionamento”, a partire dalla questione dei prodotti derivanti da deforestazione. Gli sforzi a protezione dell’ambiente si intersecano con quelli dell’azione per il clima per quanto riguarda la visione di inquinamento zero al 2050 – “a livelli che non siano più considerati dannosi per la salute e gli ecosistemi naturali e che rispettino i limiti che il nostro pianeta può sopportare” – che si traduce in “obiettivi forti per il 2030”, hanno messo in chiaro i leader dell’Unione e della Corea del Sud.
Ultimo, ma non per importanza, il capitolo sulla transizione energetica pulita e giusta. “Entrambe le parti intendono intensificare la cooperazione sulle energie rinnovabili – in particolare quelle offshore – sull’idrogeno, con particolare attenzione all’idrogeno rinnovabile e a basse emissioni di carbonio, e sull’efficienza energetica come futuro motore di crescita e strumento chiave per la de-carbonizzazione”, è quanto si legge nel testo del Partenariato verde Ue-Corea del Sud. Il lavoro si concentrerà sullo sviluppo di tecnologie e politiche “in linea con i rispettivi obiettivi e impegni internazionali”, anche per lo stop al rilascio di nuove autorizzazioni per progetti di produzione di energia elettrica a carbone non smaltita e al finanziamento pubblico di impianti a carbone all’estero. Si rafforzerà la cooperazione sulla cattura, l’utilizzo e lo stoccaggio del carbonio, le batterie e anche sul “funzionamento sicuro dell’energia nucleare“, a cui è dedicato un punto a sé stante nel testo della dichiarazione: ricerca e lo sviluppo di tecnologie avanzate, smaltimento sicuro delle scorie radioattive e smantellamento delle centrali nucleari.