Bruxelles – Un dialogo a 360 gradi, abbracciando tutto ciò che significa Made in Italy oggi e in particolare una delle sue punte di diamante, la filiera agroalimentare. La Regione del Veneto ha ospitato oggi (22 maggio), nella sua sede di Bruxelles, l’incontro organizzato dal network ITfood tra i rappresentanti del comparto produttivo e il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, nella capitale europea per partecipare al Consiglio competitività.
A incalzare il ministro con un ventaglio di domande sulla difesa e promozione del patrimonio agroalimentare italiano, il direttore generale di ITfood, Luisella Ciani. A partire dal disegno di legge Made in Italy, che il governo presenterà nel prossimo consiglio dei Ministri. Un ddl denso di nuovi provvedimenti, che seguono religiosamente un principio, quello del dare il “giusto riconoscimento alle imprese che in questi ultimi venti anni sono riuscite a affermare il marchio italiano nel mondo”. Un fondo sovrano di sostegno finanziario alla filiera, il “liceo del Made in Italy”, la giornata nazionale del Made in Italy, la lotta alla contraffazione e la certificazione per i ristoranti italiani all’estero.
Dalla promozione del “fare italiano” all’interno dei confini nazionali, alla sua strenua difesa in Europa. Per questo Urso ha annunciato all’incontro che il governo è “impegnato, in ogni confronto in sede europea, a sostenere la candidatura di un italiano a direttore dell’Ufficio dell’Unione europea per proprietà intellettuale (Euipo)”. Secondo il ministro “sarebbe particolarmente importante, perché è nelle agenzie europee che si decidono le sorti del nostro sistema produttivo”.
Senza il presidente del Veneto, Luca Zaia, che ha dato forfait all’ultimo per sopraggiunti impegni istituzionali, il dialogo con il ministro ha potuto toccare anche alcuni temi caldi che i 27 Paesi Ue stanno discutendo a Bruxelles. Come il Green Deal e il Critical Raw Materials Act presentato dalla Commissione Ue lo scorso 16 marzo. “L’Ue ci chiede con un regolamento molto assertivo di estrarre il 10 per cento delle depo 25 bonus 25 materie critiche necessarie entro il 2030”, ma il fabbisogno di litio nel 2030 sarà “48 volte di più di quello di oggi”, ha sottolineato il ministro, convinto che “riaprire i giacimenti è un problema serio”.
Un’ultima battuta non poteva che riguardare la controversa decisione del governo irlandese sul sistema di etichettatura che avvisa sui rischi del consumo di alcolici. “Noi abbiamo bloccato questo processo in sede europea”, ha dichiarato Urso con una punta di orgoglio. Che ha poi ribadito: “L’Irlanda l’ha fatto come legislazione nazionale, noi non condividiamo assolutamente queste false informazioni che vengono date ai consumatori globali”.