Bruxelles – Lotta al cancro, preparazione alle future pandemie ma anche protezione dei diritti sessuali e di riproduzione di donne e ragazze. Prende il via la task force sanitaria Ue-Usa, una delle ‘lezioni apprese dalla pandemia COVID-19’ sulla necessità di rafforzare l’impegno sui sistemi sanitari globali, annunciata ieri (17 maggio) a margine del primo dialogo UE-USA sulla salute che si è tenuto a Bruxelles tra la commissaria europea per la salute, Stella Kyriakides, e Saverio Becerra, segretario di Stato Usa per il dipartimento della salute.
Nelle parole di Kyriakides le priorità immediate della task force saranno il lavoro congiunto contro il cancro – in particolare quello pediatrico e ai polmoni – le minacce alla salute globale e il rafforzamento dell’architettura sanitaria globale. Sul primo fronte, la lotta al cancro, il lavoro sembra essere già avviato, con due gruppi di lavoro per i due ceppi della malattia. A febbraio 2021 la Commissione europea ha presentato il suo piano Ue di lotta al cancro, stimando che nel 2020 sono stati 2,7 milioni i casi di cancro diagnosticati nell’Unione europea e 1,3 milioni di persone, tra cui oltre 2mila giovani, hanno perso la vita a causa di questa malattia. Stima inoltre, che senza azioni in particolare di prevenzione, i casi di cancro aumenteranno del 24 per cento entro il 2035, diventando la principale causa di morte nell’UE. Il piano europeo di lotta contro il cancro dispone di circa 4 miliardi di euro di finanziamenti, compresi 1,25 miliardi provenienti dal programma EU4Health.
Bruxelles e Washington “condividono l’obiettivo prioritario di migliorare la prevenzione, l’individuazione e l’assistenza del cancro per tutti coloro che ne sono affetti”, si legge nella dichiarazione congiunta. Focus inoltre sulle minacce sanitarie attuali ed emergenti come l’influenza aviaria, la malattia di Marburg e la resistenza antimicrobica che ogni anno è responsabile di 35mila morti nell’Unione europea. “Stiamo già esplorando incentivi finanziari per incentivare la produzione di antimicrobici innovativi”, ha detto Kyriakides, annunciando che entro la fine dell’anno, Bruxelles ospiterà una riunione della task force transatlantica sulla resistenza antimicrobica – TATFAR – per intensificare il lavoro in questo campo. Prevenire le minacce future, ma anche imparare da quelle passate. Da quando la pandemia da coronavirus ha segnato il mondo intero, a livello globale si sta lavorando a un accordo internazionale per le future pandemie, ripensando anche la governance sanitaria. Kyriakides si è detta fiduciosa per un accordo il prossimo maggio.
Ma la novità di questa task force è che per la prima volta Washington e Bruxelles sollevano il tema delle sfide sanitarie specifiche che le donne e le ragazze devono affrontare, diritti ancora percepiti come tabù e accompagnati da una sorta di riprovazione sociale. Un documento del Consiglio d’Europa – principale organismo che lavora come osservatorio dei diritti umani del continente (ma che non fa parte delle istituzioni comunitarie) – mette in evidenza che nonostante “la relativa solidità di molti sistemi sanitari europei” ci sono ancora in buona parte del Continente lacune e carenze nelle risposte fornite alle esigenze espresse dalle donne in materia di salute e diritti sessuali e riproduttivi. Dalle scarse risorse finanziarie per fare gli esami ed effettuare studi su patologie ancora poco conosciute, all’accesso delle donne a metodi contraccettivi efficaci e moderni che continua ad essere ostacolato da una serie di problemi legati sì ai costi e alla disponibilità, ma anche alla carenza di informazioni e a politiche discriminatorie. Il rapporto sottolinea ancora che nonostante l’aborto sia legale in quasi tutti gli Stati, alcuni Paesi europei continuano a mantenere in vigore “leggi molto restrittive” che vietano l’aborto, tranne in circostanze eccezionali strettamente definite. Osserva ancora che sussistono una serie di barriere che ostacolano l’accesso delle donne alla giustizia e a vie di ricorso efficaci in caso di violazione dei loro diritti sessuali e riproduttivi.
“I diritti delle donne e delle ragazze alla salute sessuale e riproduttiva sono i pilastri delle nostre società democratiche”, ha detto con forza Kyriakides, aggiungendo di avere il “dovere di sostenerli e di intensificare la nostra azione a livello globale per riguadagnare il terreno perduto nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile. Siamo fortemente impegnati in questo come l’UE insieme agli Stati Uniti”. Nella dichiarazione congiunta “entrambe le parti hanno sottolineato che forti diritti delle donne sono valori fondamentali delle democrazie. Sono un risultato di cui essere orgogliosi e da coltivare. L’UE e gli Stati Uniti restano impegnati a promuovere la salute e i diritti sessuali e riproduttivi, affrontando le sfide sanitarie specifiche affrontate dalle donne e contribuendo in modo tangibile a recuperare il terreno perduto nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile”.