Bruxelles – Tre anni di reclusione, di cui uno in carcere. La sentenza della Corte d’Appello di Parigi nei confronti dell’ex-presidente francese Nicolas Sarkozy è senza precedenti e conferma la condanna in primo grado che aveva già fatto scalpore due anni fa. Il ‘caso intercettazioni’, legato al finanziamento della campagna elettorale per le presidenziali del 2007 (da cui Sarkozy era uscito vincitore), torna a scuotere la Francia, in attesa ora del pronunciamento definitivo della Corte di Cassazione.
Si tratta della prima volta nella storia della Quinta Repubblica che un ex-presidente viene condannato al carcere. L’unico altro precedente è quello di Jacques Chirac (capo di Stato dal 1995 al 2007), a cui però nel 2011 era stata comminata una pena di due anni di reclusione con la condizionale, per un caso di lavori fittizi nella città di Parigi. Per Sarkozy invece il caso è diverso, con l’accusa di corruzione e traffico di influenze.
Il primo marzo 2021 era stato condannato in primo grado a tre anni di reclusione, di cui uno in carcere, ma l’ex-presidente si è sempre detto innocente e ha fatto ricorso in appello. Al termine dei dibattimenti davanti alla Corte d’Appello di Parigi l’accusa non aveva chiesto la pena detentiva, ma i giudici hanno confermato la condanna stabilita in primo grado. Stessa pena comminata anche al suo storico avvocato Thierry Herzog e all’ex-magistrato Gilbert Azibert, condannato per aver fornito a Sarkozy informazioni riservate sul caso che nel 2014 aveva portato davanti alla Corte di Cassazione proprio sull’inchiesta dei pagamenti illeciti alle presidenziali del 2007, in cambio di sostegno per ottenere una posizione onoraria nel Principato di Monaco.
La Corte d’Appello ha imposto a Sarkozy il divieto di esercitare i diritti civili per tre anni, rendendolo così ineleggibile. Dopo l’annuncio del verdetto, l’ex-presidente ha lasciato l’Aula senza rilasciare dichiarazioni, ma il suo avvocato ha annunciato che farà ricorso alla Corte di Cassazione, definendo la decisione del tribunale “sconcertante”. I guai per Sarkozy però potrebbero non essere finiti con la condanna in appello (in attesa del pronunciamento della Cassazione). La scorsa settimana la Procura Nazionale delle Finanze francese ha reso nota la richiesta di rinviare a giudizio l’ex-capo di Stato per il caso ‘Bygmalion’, un filone a sé stante dell’inchiesta sui fondi della campagna elettorale per le presidenziali del 2007 in cui sarebbe implicato un finanziamento illecito dalla Libia. Secondo la procura un insieme di “indizi gravi e concordanti” (documenti, testimonianze, elementi finanziari) indicherebbero Sarkozy coinvolto in modo “passivo” in un caso di corruzione, finanziamento occulto attraverso fondi pubblici libici e associazione a delinquere.