Bruxelles – A distanza di oltre tre mesi dalla prima udienza e altrettanti rinvii, la Corte d’appello di Napoli ha deciso di accogliere la richiesta di estradizione della Procura federale belga per Andrea Cozzolino.
Sull’eurodeputato del Partito democratico, accusato di corruzione nell’inchiesta Qatargate, pende dallo scorso 10 febbraio un mandato di arresto europeo emesso dal giudice istruttore Michel Claise: sottoposto agli arresti domiciliari per problemi di salute, ora potrebbe essere consegnato alle autorità belghe. Ma non è detta l’ultima parola. Entro 5 giorni i legali di Cozzolino presenteranno ricorso in cassazione: la consegna rimane quindi congelata fino alla decisione della Suprema Corte, che dovrebbe convocare l’udienza entro 30 giorni dal ricevimento del ricorso.
La decisione è arrivata ieri (16 maggio) in tarda serata, dopo oltre quattro ore di camera di consiglio: per la prima volta lo stesso Cozzolino ha preso parola spontaneamente per rigettare le accuse a suo carico, dopo di ché è stata la volta delle arringhe degli avvocati Federico Conte e Dezio Ferraro. I due hanno depositato la sentenza con la quale lo scorso 9 maggio la Corte di Appello di Milano ha rigettato, nell’ambito della stessa inchiesta, la richiesta d’estradizione in Belgio per Monica Rossana Bellini, commercialista della famiglia di Pier Antonio Panzeri.
Secondo quanto dichiarato dagli avvocati dell’eurodeputato, in aula Cozzolino avrebbe spiegato di “aver chiesto per mesi al giudice istruttore di poter essere ascoltato”. Prima, durante e dopo la revoca dell’immunità da parlamentare europeo. I legali hanno sviluppato “quattro punti” sui quali “impianteranno il ricorso per la Cassazione”.
Le accuse da confutare sono pesanti: secondo le autorità belghe, Cozzolino, dal primo gennaio 2018 al 15 luglio 2022, in qualità di deputato europeo e presidente della Delegazione dell’eurocamera per le relazioni con i Paesi del Maghreb, avrebbe “indebitamente ricevuto, per conto del Governo del Marocco, verosimilmente da tale Atmoun (ambasciatore del Marocco in Polonia, ndr), danaro per esercitare le sue funzioni parlamentari europee in modo da favorire gli interessi del Marocco all’interno del Parlamento Europeo“. Accuse, qualora dovessero trasformarsi in condanna ai danni di Cozzolino, non lo costringeranno alla reclusione in un carcere belga: la Corte d’Appello di Napoli ha posto infatti come condizione per la consegna che, in caso di condanna, Cozzolino sconti la pena in Italia.