Bruxelles – Semaforo verde definitivo per la nomina di Luigi Di Maio come primo inviato speciale dell’Unione Europea nel Golfo Persico. Oggi (15 maggio) è arrivata la ratifica del Consiglio, nella formazione dei 27 ministri dell’Istruzione dei Paesi membri.
A quanto si apprende, il via libera dal Consiglio Istruzione, gioventù, cultura e sport è stato approvato senza discussione. In qualità di rappresentante speciale, l’obiettivo dell’ex ministro degli Esteri sarà quello di rafforzare e approfondire i rapporti energetici con la regione del Golfo, dal momento in cui per l’Unione è cruciale diversificare l’approvvigionamento di gas dalla Russia e cercare nuovi fonti energetiche. Gli Stati arabi del Golfo Persico sono infatti già affidabili fornitori di gas naturale liquefatto e dispongono di alcune delle migliori risorse solari ed eoliche al mondo.
Today, the Council appointed Luigi Di Maio as the first European Union Special Representative for the Gulf Region.
— Sweden in EU (@SwedeninEU) May 15, 2023
Non solo strappare ai ricchi emiri del Golfo accordi favorevoli per la fornitura di combustibili: i rappresentanti speciali dell’Ue promuovono le politiche e gli interessi dell’Unione “in regioni e Paesi specifici” e svolgono un ruolo “attivo” negli sforzi per consolidare la pace, la stabilità e lo Stato di diritto, è quanto si legge nella pagina del Servizio Europeo per l’Azione Esterna (Seae) dedicato alle figura. Il mandato durerà 21 mesi, a partire dal primo giugno 2023 fino al 28 febbraio 2025, durante i quali Di Maio affiancherà l’Alto rappresentante Ue per gli Affari Esteri, Josep Borrell, “nell’attuazione degli aspetti di politica estera e di sicurezza” del nuovo partenariato strategico siglato con il Consiglio di cooperazione del Golfo – composto da Qatar, Arabia saudita, Emirati arabi uniti, Bahrein, Kuwait e Oman- lo scorso 18 maggio 2022.
La nomina di Luigi di Maio era stata proposta dall’Alto rappresentante in persona, che lo scorso 21 aprile aveva indicato, in una lettera agli ambasciatori del Comitato politico e di sicurezza degli Stati membri, il pentastellato come “il candidato più adatto” per ricoprire il nuovo incarico. “Ora (Di Maio, ndr) ha un ambizioso mandato da adempiere”, ha commentato Borrell su Twitter. Il nuovo emissario Ue si è detto “onorato” della fiducia del capo della diplomazia europea e “pronto a impegnarsi, ascoltare e trovare insieme agli Stati membri e ai partner nella regione i modi migliori per approfondire insieme la nostra sicurezza e prosperità”.
Honoured to be entrusted by HRVP @JosepBorrellF and EU Member States as first EUSR for the Gulf region. It’s a great responsibility. Ready to engage, listen & find together w/ EU Members and each of our regional partners the best ways to jointly deepen our security and prosperity https://t.co/z3rdscz0jE
— Luigi Di Maio (@luigidimaio) May 15, 2023
La Commissione Europea aveva inizialmente affidato la selezione a un panel di tecnici indipendenti, che aveva poi presentato a Borrell una rosa finale di quattro nomi, con il suggerimento caduto su Di Maio “sulla base delle prestazioni fornite dai candidati”. Oltre all’ex-ministro degli Esteri italiano tra il governo Conte 2 e quello Draghi, la lista comprendeva anche l’ex-inviato delle Nazioni Unite in Libia, lo slovacco Jan Kubis, l’ex-ministro degli Esteri greco ed ex-commissario europeo, Dimitris Avramopoulos, e il politico cipriota Markos Kyprianou.
La convergenza su Di Maio ha causato non poche polemiche in Italia, dal momento che la sua candidatura risale a ben prima dell’insediamento del governo guidato da Giorgia Meloni. “E’ una scelta legittima e libera dell’Alto rappresentante, non è una scelta del governo italiano e non è un’indicazione del governo italiano”, aveva glissato lo scorso 24 aprile Antonio Tajani, che alla Farnesina ha preso il posto proprio di Di Maio.