Bruxelles – Una piattaforma comune per la campagna elettorale, che porterà avanti il lavoro fatto nel corso dell’ultima legislatura al Parlamento Europeo. Continua l’esperienza di Renew Europe anche per le prossime elezioni europee del 2024, secondo il memorandum d’intesa firmato a Bruxelles dai partiti liberali europei, per spingere le prospettive del terzo polo europeo di rafforzarsi come terza forza nel corso della prossima legislatura.
L’accordo per la piattaforma elettorale di Renew Europe è stato siglato dal segretario generale del Partito Democratico Europeo (Pde), Sandro Gozi, dai co-presidenti del Partito dell’Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l’Europa (Alde), Timmy Dooley e Ilhan Kyuchyuk, e dal presidente del gruppo di Renew Europe all’Eurocamera e segretario generale del partito francese Renaissance, Stéphane Séjourné. Il memorandum d’intesa prevede l’utilizzo del marchio comune ‘Renew Europe’ per tutti i partiti affiliati, la possibile designazione di uno o più candidati leader comuni, la co-organizzazione di eventi europei durante la campagna elettorale e l’adozione di “forti valori e principi comuni” del gruppo costituitosi nel 2019 al Parlamento Ue oltre al manifesto dei singoli partiti.
“Questo memorandum d’intesa è un utile passo avanti in vista delle prossime elezioni europee, in quanto creerà una base operativa su cui potremo contare per la campagna elettorale”, ha sottolineato Gozi, eurodeputato eletto tra le fila di La République En Marche (oggi Renaissance). La sfida di Renew Europe è indirizzata sia ai partiti di sinistra sia a quelli destra. Da una parte “il gruppo S&D fatica a trovare un accordo sull’opportunità di mantenere il nome di Democratici“, dall’altra “il Ppe discute di una possibile alleanza innaturale con i partiti conservatori“, ha evidenziato Gozi, proponendo l’alternativa liberale: “Renew Europe dimostra di sapersi strutturare al meglio per ottenere un grande risultato alle prossime elezioni europee”. Nel corso della legislatura in corso quello liberale è il terzo gruppo per numero di eurodeputati (101), dopo quello del Ppe (177) e di S&D (143).
READY FOR THE ELECTIONS
A few days ago a memorandum of understanding for a Renew Europe electoral platform was signed in Brussels between the EDP – European Democratic Party, the ALDE Party and Renaissance and affiliated parties.
This Memorandum foresees a common Renew Europe… pic.twitter.com/8CgLRfXZuy— European Democrats (@PDE_EDP) May 11, 2023
Renew Europe in Italia
Dal memorandum d’intesa di Renew Europe sono interessati anche tre partiti italiani: +Europa (membro di Alde), Azione e Italia Viva (membri del Pde). A proposito dei partiti guidati rispettivamente da Carlo Calenda e Matteo Renzi, in occasione delle elezioni politiche italiane dello scorso 25 settembre il cosiddetto terzo polo (al momento nemmeno una federazione di partiti) aveva deciso di richiamarsi alla propria identità europea, inserendo nel simbolo dell’accordo elettorale tra Azione e Italia Viva il riferimento a Renew Europe. L’esperimento è poi continuato nei mesi successivi, fino alla rottura di aprile tra i due leader, proprio nel momento in cui si stava discutendo della carta dei valori, del programma e del nome del partito unico: fonti di peso all’interno della delegazione italiana di Renew Europe al Parlamento Ue allora avevano riferito a Eunews che ci sarebbe stato un riferimento al gruppo liberale, ma che l’orientamento era verso un nome più italiano rispetto a ‘Renew Italia’.
In un momento di totale incertezza su quello che sarà il futuro del terzo polo in Italia e le modalità di gestione della campagna elettorale per il voto del 2024 – al momento sembra complesso realizzare il partito unico tra Azione e Italia Viva – la speranza all’interno della delegazione italiana rimane sempre quella di migliorare i risultati delle politiche dello scorso anno. Andare in doppia cifra “sarebbe visto come un successo”, dal momento in cui rafforzerebbe il numero di eurodeputati in delegazione e renderebbe quella italiana una delle più consistenti all’interno del gruppo. Il sostegno del simbolo di Renew Europe viene considerato “fondamentale”, dal momento in cui “non si può scindere la politica nazionale da quella europea“, riportano le fonti, che ribadiscono il dialogo privilegiato con S&D e Ppe ed escludono qualsiasi appoggio a un’alleanza di destra all’Eurocamera.
Italia Viva aderisce al gruppo Renew Europe dal 12 febbraio 2020, dopo la fuoriuscita prima dell’eurodeputato e oggi capo-delegazione del terzo polo nel gruppo, Nicola Danti (subentrato il 5 settembre dell’anno precedente a Roberto Gualtieri, nominato ministro dell’Economia nel governo Conte II), dal Partito Democratico e poi della forza guidata da Renzi dal gruppo degli S&D. Parabola simile a quella di Azione e del suo leader Calenda, eletto eurodeputato nel 2019 tra le fila del Pd e dopo nemmeno sei mesi fuoriuscito per fondare la propria forza politica. Per due anni (dal novembre 2019) Azione è rimasta all’interno del gruppo degli S&D, ma il 17 novembre del 2021 ha ufficializzato la propria adesione al gruppo di Renew Europe. Con l’elezione di Calenda al Senato italiano lo scorso 25 settembre il partito è rimasto senza rappresentanza a Bruxelles, dal momento in cui il suo sostituto è l’ex-sindaco di Vicenza ed esponente del Pd, Achille Variati (il leader di Azione nel 2019 era capolista dem nella circoscrizione Italia Nord-Orientale).