Bruxelles – Complessa e onerosa, lenta nell’erogare servizi e prestazioni, poco pratica e troppo lontana dal cittadino. La pubblica amministrazione va riformata, ma stavolta a chiederlo non è la Commissione europea, che pure lo chiede da anni, bensì gli italiani. Nello speciale sondaggio Eurobarometro fresco di pubblicazione, emerge che per uomini e donne d’Italia la burocrazia è troppo burocratica. Più della metà dei rispondenti (56 per cento) lamenta lungaggini di procedure e tempistiche per la soluzione del problema da dover affrontare, e sempre per la maggioranza dei cittadini alle prese con sportelli e uffici (53 per cento) il doversi districare tra tutto questo è “complicato”.
Spesso non c’è modo di potersi rivolgere direttamente al responsabile né alla persona incaricata del servizio richiesto, e non è un caso se praticamente la stessa maggioranza che critica la propria amministrazione pubblica chiede di poter avere più canali diretti ‘con chi di dovere’ (54 per cento). Bene ha fatto, allora, l’Europa, a pretendere dall’Italia la riforma del settore. E ancora meglio farebbe, Bruxelles, a insistere. Perché più di quattro persone su dieci (43 per cento) ritiene che il sistema Paese non sia in grado di migliorare da solo e chiede all’Unione europea di aiutare nello sforzo di riforma.
Ben venga anche la transizione digitale e il piano nazionale per la ripresa (Pnrr) con i suoi obiettivi in tal senso. E’ convinzione di una buona parte di italiani (46 per cento) che l’aumento dei servizi informatici da parte dell’amministrazione pubblica possa contribuire a ridurre tempi e procedure, migliorando quindi il sistema. A patto che ci sia personale più e meglio qualificato. Lo chiede praticamente un italiano su due (49 per cento).