Strasburgo, dall’inviata – Oltre 11,6 miliardi di metri cubi di gas, di cui circa 2,8 miliardi di metri cubi di gas naturale liquefatto (GNL) e quasi 9,6 miliardi di metri cubi per consegna via gasdotto. La Commissione ha lanciato oggi (10 maggio) la prima prima gara internazionale per attirare offerte dai fornitori globali di gas e gas liquefatto e soddisfare una domanda per un volume totale di 11,625 miliardi di metri cubi di gas tra Gnl e gasdotto, con 77 aziende europee che hanno fatto richiesta di partecipare all’aggregazione della domanda per l’acquisto in comune. A fare il punto, scendendo in sala stampa a Bruxelles, è stato oggi il vicepresidente della Commissione per le relazioni interistituzionali, Maroš Šefčovič, responsabile fin dall’inizio per la piattaforma energetica e per gli acquisti congiunti di gas a livello europeo.
Ora tutti i fornitori internazionali di gas – fatta eccezione per la Russia – sono invitati a rispondere entro il 15 maggio quando si chiuderà il bando di gara, poi le aziende dell’Ue saranno abbinate ai fornitori e potranno negoziare i termini dei contratti di fornitura in autonomia (ovvero, senza la mediazione della Commissione europea). Contratti che riguardano le forniture per i successivi dodici mesi (quindi, ha chiarito il vicepresidente, questa prima gara riguarda le forniture da giugno 2023 a maggio 2024). Šefčovič ha chiarito che si tratta di una “pietra miliare storica, perché per la prima volta in assoluto stiamo sfruttando il peso economico collettivo dell’Unione europea per aumentare la nostra sicurezza energetica e affrontare i prezzi elevati del gas. La risposta del mercato è stata positiva e incoraggiante”, ha assicurato nel breve punto stampa.
With AggregateEU, we are increasing our energy security ahead of the next winter.
77 European companies have already submitted requests for 11.6bcm of joint gas purchases.
International gas suppliers, excluding Russia, are now invited to respond by 15th May.#REPowerEU pic.twitter.com/wlDTXWEroG
— European Commission (@EU_Commission) May 10, 2023
Per ragioni di privacy, la Commissione evita di rispondere a domanda su quali sono le aziende europee che hanno chiesto di partecipare all’aggregazione della domanda. Secondo le indicazioni fornite fino a questo momento, circa 107 aziende hanno aderito all’acquisto congiunto di gas tramite il meccanismo di aggregazione della domanda dell’Ue (che si chiama ‘AggregateEU’), ma per questa prima gara lanciata oggi sono 77 le aziende europee ad aver presentato le richieste di parteciparvi. A livello complessivo e visto l’interesse a partecipare di tutti gli Stati membri e Ucraina, Moldavia e Serbia la Commissione europea ha stimato una domanda complessiva di circa 24 miliardi di metri cubi di gas per i prossimi tre anni, dunque visto che la prima gara prevede volumi per 11 miliardi le stime di Bruxelles dovrebbero essere rivisti al rialzo.
La prima gara, ma non sarà l’ultima. L’idea della Commissione europea è quella di avviare queste gare per attrarre fornitori su base regolare, indicativamente ogni due mesi (giugno, agosto, ottobre e dicembre) fino alla fine del 2023, consentendo alle imprese di volta in volta di contrattare il gas per i successivi 12 mesi. Il regolamento per gli acquisti congiunti di gas prevede che l’Ue debba acquistare congiuntamente il 15 per cento dei suoi obiettivi annuali di stoccaggio del gas, in vista della prossima stagione di riempimento degli stoccaggi in vista della prossima stagione invernale. Gli Stati membri hanno l’obbligo di riempire le riserve sotterranee di gas al 90 per cento della capacità entro il primo novembre di questo anno.
Quanto ai fornitori, come per le aziende, Bruxelles non si espone e garantisce massima riservatezza sui contatti in corso con altri Paesi. E’ certo che da Norvegia e Stati Uniti dovrebbe arrivare la conferma di partecipazione, ma nei giorni scorsi il vicepresidente ha incontrato il ministro dell’Oman, Salim Al Aufi, parlando di un chiaro impegno a prendere parte agli acquisti congiunti. Nel pieno della guerra di Russia in Ucraina, e con l’esempio vincente dei vaccini durante la pandemia COVID-19, l’idea degli acquisti congiunti di gas è diventata la scelta più logica per abbassare i prezzi delle forniture (potendo gestire la domanda a livello comunitario e non nazionale) ed evitare concorrenza tra gli Stati membri.
La piattaforma per gli acquisti congiunti è stata lanciata ad aprile dell’anno scorso, organizzandone il lavoro attraverso cinque task force su base regionale: il gruppo regionale dell’Europa sudorientale in Bulgaria; a giugno è nato il gruppo regionale centro-orientale (che riguarda Italia, Austria, Germania, Repubblica ceca, Ungheria, Polonia, Slovenia, Croazia e Slovacchia) insieme a Ucraina e Moldavia; mentre i gruppi regionali Europa nordoccidentale, Europa sudoccidentale e Paesi baltici e Finlandia. Tuttavia, gli acquisti comuni veri e propri hanno fatto molta più fatica a partire, non solo perché mancava il quadro normativo, ma anche perché gli acquisti comuni non responsabilità diretta dei governi ma degli operatori privati.