Bruxelles – La lunga gestazione di quell’organismo etico interistituzionale, che forse avrebbe potuto vigilare sulla condotta etica dei protagonisti del Qatargate, è alle battute finali: la Commissione europea potrebbe presentare la sua proposta entro la fine di maggio e, secondo quanto riferito a Eunews da un alto funzionario Ue, “potrebbe essere realizzato prima della fine della legislatura”.
È quanto sarebbe emerso dal vertice di oggi (4 maggio) tra la vicepresidente dell’esecutivo Ue incaricata della stesura della proposta, Vera Jourová, la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, e i leader dei gruppi politici dell’Eurocamera. Durante l’incontro a porte chiuse, Jourová avrebbe “fornito uno schema” dell’organismo che intende creare e delineato i suoi principi fondamentali: stabilire standard etici comuni per tutte le istituzioni, non duplicare le norme e gli organismi già esistenti e rispettare le specificità di ciascuna istituzione.
“Credo e spero di vedere l’adozione della proposta nel mese di maggio, in modo da iniziare velocemente le discussioni con le altre istituzioni Ue”, aveva dichiarato ieri Jourová nell’occasione della presentazione di un importante pacchetto di nuove norme anti-corruzione. Dopo oltre due anni dai primi sforzi compiuti dalla commissaria, le 7 istituzioni europee (Parlamento europeo, Consiglio europeo, Consiglio dell’Unione europea, Commissione europea, Corte di giustizia dell’Unione europea, Banca centrale europea, Corte dei conti europea) potrebbero finalmente dotarsi di uno stesso organismo indipendente, capace di armonizzare i principi fondamentali e gli standard etici, di vigilare sulla condotta della classe politica europea e di proporre sanzioni unificate.
Ai capigruppo che le chiedevano del ritardo con cui la Commissione sta finalizzando la sua proposta, Jourová avrebbe risposto che il lungo processo è stato dovuto “alle ampie consultazioni e alla questione complicata”. Durante la conferenza stampa di ieri, la commissaria aveva in realtà rivelato di aver proposto già due anni fa alle altre istituzioni di creare un tale organismo, ricevendo però diverse risposte negative. “Ora ho provato di nuovo e meglio, consultandomi con tutte le istituzioni e presentando loro l’idea preliminare della Commissione su come questo organismo dovrebbe lavorare”, ha raccontato. Forse anche per l’urgenza data dallo scoppio del più grave scandalo di corruzione che abbia mai colpito un’istituzione comunitaria, il certosino lavoro di Jourová ha subito una decisa accelerazione e ora la commissaria è “pronta a finalizzare la proposta”.