Bruxelles – Cento milioni di euro da dividere tra gli agricoltori di 5 Stati membri Ue per aiutarli ad affrontare le conseguenze e le strozzature logistiche dell’eccesso di importazioni di grano e altri cereali dall’Ucraina. Dopo aver annunciato venerdì l’intesa con Bulgaria, Ungheria, Polonia, Romania e Slovacchia, la Commissione europea ha presentato oggi (3 maggio) ai rappresentanti dei Ventisette la proposta per mobilitare un (secondo) pacchetto di sostegno finanziario del valore di 100 milioni di euro dalla riserva agricola per il 2023 che sarà destinato agli agricoltori che producono cereali e semi oleosi in questi cinque Stati membri confinanti con l’Ucraina.
Di questo pacchetto da 100 milioni, 9,77 milioni di euro andranno alla Bulgaria, 15,93 milioni in Ungheria, 39,33 milioni di euro alla Polonia, 29,73 milioni alla Romania e 5,24 milioni, infine, andranno alla Slovacchia. Le cifre sono state specificate in un tweet dal commissario europeo per l’agricoltura, Janusz Wojciechowski. Il commissario polacco ha spiegato ancora che la proposta consente ai governi di co-finanziare il sostegno dell’Ue fino al 200 per cento con fondi nazionali, con cui l’aiuto finanziario totale ammonterà a 300 milioni di euro.
It has been my priority to work towards a common EU solution that supports the farmers most affected by increased imports from Ukraine.
I will continue this work, to strengthen solidarity with these farmers and maintain solidarity with Ukraine.
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— Janusz Wojciechowski (@jwojc) May 3, 2023
La ripartizione tiene conto del peso di ciascun paese interessato nel settore agricolo dell’Unione, sulla base del relativo importo dei pagamenti diretti della Politica agricola comune, nonché della crescita relativa delle importazioni ucraine di cereali e semi oleosi in tali Stati membri. I 100 milioni sono parte di un più ampio piano di Bruxelles per convincere i 5 Stati membri in questione a rimuovere le misure unilaterali introdotte nelle scorse settimane per bloccare di fatto importazioni agroalimentare da Kiev. Ieri l’esecutivo europeo ha annunciato di aver adottato misure preventive eccezionali e temporanee sulle importazioni di grano, mais, colza, semi di girasole dall’Ucraina che fino al prossimo 5 giugno non potranno essere immessi sul mercato di Bulgaria, Ungheria, Polonia, Romania e Slovacchia.
Potranno continuare a circolare o transitare attraverso questi cinque Stati membri mediante una procedura di transito doganale comune o recarsi in un paese o territorio al di fuori dell’Ue. In cambio, Bulgaria, Ungheria, Polonia e Slovacchia hanno acconsentito a revocare le loro misure unilaterali su frumento, mais, semi di colza e semi di girasole e qualsiasi altro prodotto proveniente dall’Ucraina. Il secondo pacchetto da 100 milioni segue un primo stanziamento di 56,3 milioni di euro mobilitato il mese scorso per sostenere gli agricoltori più colpiti, 56,3 milioni di euro finanziati dalla riserva agricola: 29,5 milioni di euro alla Polonia, 16,75 milioni di euro alla Bulgaria e 10,05 milioni di euro alla Romania, dandogli la possibilità di integrare questo sostegno fino al 100 per cento con fondi nazionali che ammonterebbero a un aiuto finanziario totale di 112,6 milioni di euro per gli agricoltori interessati.
I dettagli della proposta della Commissione sono stati discussi con i rappresentanti degli Stati membri durante una riunione ad hoc del comitato per l’organizzazione comune dei mercati agricoli e tutti gli Stati membri voteranno la proposta alla prossima riunione della commissione. Se la misura sarà approvata dagli Stati membri, la Commissione la adotterà. Le autorità dei cinque Stati membri distribuiranno l’aiuto agli agricoltori che coltivano cereali e semi oleosi nelle zone colpite, tenendo conto dell’entità delle loro difficoltà e del danno economico e assicurandosi che siano i beneficiari ultimi del sostegno finanziario. I pagamenti dovrebbero essere effettuati entro il 30 settembre 2023.