Bruxelles – Cattive notizie per l’eurozona. I prezzi dell’energia riprendono a correre e l’inflazione ricomincia a salire dopo mesi di riduzione. Le stime preliminari di Eurostat indicano per il mese di aprile un’inflazione al 7 per cento, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto a marzo. Si tratta del primo rialzo da quattro a mesi, che risponde a nuove dinamiche ascendenti della voce ‘energia’, passata in un solo mese, da marzo ad aprile 2023, da -0,9 per cento a 2,5 per cento.
Queste nuove dinamiche suonano da campanello d’allarme, perché fin qui il rischio di un’alta inflazione non era mai stato scongiurato. Quella di base, fatta generi alimentari e consumi primari, non si è mai ridotta e gli effetti lenitivi per l’economia era arrivato dal calo dei listini energetici. Adesso i due componenti tornano a sommare la forza di spinta verso l’alto. L’istituto di statistica di Francoforte non ha dubbi sul fatto che “analizzando le principali componenti dell’inflazione nell’area dell’euro, si prevede” che ‘alimenti, alcol e tabacco’ ed ‘energia’ siano tra questi. Anche se, a ben vedere, il paniere dei generi alimentari resta ‘caro’ ma in discesa (13,6 per cento ad aprile, rispetto al 15,5 per cento di marzo).
Le stime preliminari di Eurostat, sottoposte comunque a un’operazione di vidimazione attesa tra due settimane, serviranno dunque anche per le prossime mosse della Banca centrale europea, che potrebbe continuare ad aumentare i tassi come fatto finora per cercare di riportare l’inflazione a livelli più bassi.
Intanto i miglioramenti raggiunti a fatica in questi mesi, vengono spazzati via in Italia, Spagna e Francia. In questi Paesi il costo generale della vita riprende a correre. Nello stivale l’inflazione, in un solo mese, cresce di 0,7 punti percentuali (dall’8,1 per cento all’8,8 per cento), esattamente come in Spagna (dal 3,1 per cento al 3,8 per cento), mentre in Francia aumenta di 0,2 punti (dal 6,7 per cento al 6,9 per cento).
Inversioni che sembrano affossare immediatamente il cauto ottimismo che pure si è respirato a Bruxelles nei giorni scorsi. Il commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni, aveva sottolineato cifre migliori delle aspettative sul primo trimestre del 2023.