Bruxelles – La Polonia ha compiuto qualche passo avanti, ma le modifiche alla legge che riordina la magistratura “non sono sufficienti a garantire l’attuazione di tutti i provvedimenti provvisori previsti” per sanare la situazione. Per questo motivo il vicepresidente della Corte di giustizia dell’Ue ha deciso ridurre la multa comminata allo Stato membro a ottobre 2021, ma non di eliminarla. Varsavia dovrà pagare adesso 500mila euro al giorno anziché un milione di euro al giorno.
La Polonia è stata condannata per la riforma che istituisce la sezione disciplinare della Corte suprema, i cui componenti sarebbero di nomina governativa. Una riforma che andrebbe contro il principio della separazione dei poteri alla base dell’ordinamento democratico. Per questo la Commissione Ue ha trascinato il Paese davanti ai giudici di Lussemburgo che hanno imposto le sanzioni. Il ricorso polacco, depositato il 10 marzo scorso, è stato approvato solo parzialmente.
Il vicepresidente della Corte di giustizia dell’Ue rileva, in particolare, che gli effetti delle decisioni adottate dalla Sezione disciplinare della Corte suprema che autorizzano l’avvio di un procedimento penale nei confronti di un giudice o l’arresto dello stesso “non sono stati sospesi, in ogni caso, in modo immediato”. Inoltre, la Polonia “non ha dimostrato la sospensione integrale ed effettiva” delle disposizioni che precludono agli organi giurisdizionali nazionali di verificare il rispetto dei requisiti dell’Unione relativi a un giudice indipendente e imparziale. Da qui la decisione.