Bruxelles – La Russia è isolata. La risposta dell’Unione europea e dei suoi partner occidentali all’aggressione dell’Ucraina ha prodotto una situazione che vede la Federazione russa tagliata fuori da una larga fetta di mondo, in termini non tanto politici quanto più economici. Adesso bisognerà fare attenzione a non isolare altri attori, primi fra tutti la Cina, o evitare si creino quei blocchi che comunque agitano i leader dell’Unione europea. Alla Bce si inizia a ragionare in termini di mercato globale, e i conti potrebbero non tornare. “Un’economia mondiale meno integrata comporta anche dei costi”, avverte la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde.
Partecipa alla riunione del Comitato monetario e finanziario internazionale, e qui tocca il tema dell’ordine mondiale post-guerra in Ucraina. “I recenti shock globali e le tensioni geopolitiche hanno fatto avanzare il dibattito sulla riconfigurazione delle catene di approvvigionamento globali”. In questo contesto ciò che sarebbe “auspicabile” una situazione di maggiore capacità di resistenza associata a “catene di approvvigionamento meno complesse”. Perché un mondo meno globalizzato, più frammentato, “indebolisce la diversificazione della produzione globale e, in particolare, l’efficiente allocazione delle risorse a livello globale, il che ha un impatto negativo sul benessere in tutto il mondo”.
Non solo. La frammentazione geopolitica, avverte ancora Lagarde, “può anche influenzare l’economia globale attraverso i canali finanziari”. Vuol dire che la disponibilità di finanziamenti esterni “potrebbe essere ostacolata”, e minori investimenti esteri diretti “ostacolerebbero la diffusione della tecnologia e quindi la crescita della produttività”.
C’è molto in gioco, e quindi c’è molto da perdere, in un’economia globale meno integrata. Soprattutto per un continente, quello europeo, alla disperata ricerca di quello di cui non dispone: materie prime critiche, per cui l’Ue ha varato una strategia in salsa anti-cinese; ma pure energia, e qui Ue e G7 hanno aperto un fronte geopolitico tutto nuovo sull’uranio, mettendo al bando quello russo e imponendo modifiche e riorientamenti del mercato. Lagarde incalza: “Tutti questi sviluppi richiedono la nostra immediata attenzione”.