Roma – Collegare la Sicilia alla Calabria e al resto d’Italia, ma anche collegare l’Italia con il resto d’Europa. Aggiungere al cosiddetto corridoio ‘Scandinavo-Mediterraneo’ un collegamento fisso o un ponte per collegare Villa San Giovanni a Messina, la Calabria alla Sicilia. E’ quanto recita l’emendamento di compromesso 68 (parte 5) che è stato inserito oggi dalla commissione Trasporti (TRAN) del Parlamento Ue nel mandato negoziale sulla revisione della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T). Il testo è stato adottato dagli eurodeputati in commissione con 44 voti favorevoli, nessun contrario e un’astensione e dovrà ora essere confermato dall’intero Europarlamento riunito in sessione plenaria per poter diventare il mandato del Parlamento e avviare i colloqui con gli Stati membri sulla forma finale della legislazione.
Il testo è ancora provvisorio (e in ogni caso andrà negoziato con gli Stati membri), ma già esulta la Lega a Bruxelles perché “grazie al lavoro di squadra tra Parlamento europeo e ministero delle infrastrutture, ha ottenuto risultati fondamentali nell’interesse del Paese, a cominciare dall’ok alla nostra proposta di includere il Ponte sullo Stretto nell’attuale regolamento finanziario del CEF2 (il meccanismo di collegamento per finanziare l’Europa), soprattutto in vista delle future revisioni”, ha dichiarato in una nota Marco Campomenosi, capo delegazione Lega al Parlamento Ue e relatore ombra del provvedimento, insieme agli europarlamentari Lega componenti la Commissione Trasporti.
Da Roma l’inclusione del progetto è accolta anche dal ministero delle infrastrutture e dei trasporti secondo cui “la commissione Trasporti ha premiato l’impegno e la serietà dell’Italia. Via libera anche all’emendamento per includere il Ponte sullo Stretto: un segnale importante, una vittoria del nostro Paese che conferma la serietà della proposta del vicepremier e ministro Matteo Salvini”, si legge in una nota.
A poche settimane dall’insediamento a Palazzo Chigi, il viceministro Matteo Salvini ha da subito rilanciato a Bruxelles il tema mai passato delle grandi opere e della realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina per mettere fine all’isolamento siciliano e mettere l’isola in collegamento diretto con il resto della Penisola e con il resto d’Europa. Chiedendo a Bruxelles, in sostanza, risorse per finanziare il progetto e sperando di aprire i cantieri dei lavori già entro due anni. Ma la Commissione europea non ha mai negato che l’idea di un collegamento che attraversi lo stretto di Messina è già parte della rete transeuropea dei trasporti, la rete Ten-T, in quanto considerato un “collegamento essenziale”, dicendo di essere disposta a finanziare la prima fase degli studi di fattibilità di fronte a un progetto solido da parte dell’Italia per collegare la Sicilia al resto della Penisola. Il sistema europeo delle reti di trasporti prevede in effetti già un collegamento che va dalla Scandinavia alla Sicilia, il cosiddetto ‘Corridoio Scandinavo-Mediterraneo‘, ma fino a ora il ponte sullo Stretto di Messina non è mai risultato tra gli interventi da fare.
Il mandato del Parlamento europeo
La revisione della rete dei trasporti Ten-t è parte centrale della proposta per una nuova mobilità sostenibile avanzata dalla Commissione europea a dicembre 2021, proponendo l’introduzione di nuovi standard e requisiti infrastrutturali e di sviluppo per i treni che la attraversano. Dalla velocità minima dei treni per trasporto passeggeri e merci ai tempi massimi di attesa alle frontiere di 15 minuti per il trasporto ferroviario di merci fino ad aumentare i punti di ricarica e sistema di rifornimento per i carburanti alternativi a basse emissioni. La rete europea di ferrovie, vie navigabili interne, rotte marittime a corto raggio e strade collega 424 grandi città europee con porti, aeroporti e terminali ferroviari. Nella sua proposta di quasi due anni fa, la Commissione Ue ha messo a punto un programma di miglioramento della rete in tre fasi: 2030, 2040, 2050.
Gli eurodeputati chiedono ferrovie completamente elettrificate nella rete centrale, con treni passeggeri da almeno 160 km/h e treni merci da 100 km/h, che potrebbero attraversare i confini interni dell’UE in meno di 15 minuti entro la fine del 2030. Agli Stati membri richiesto di adottare piani di mobilità urbana sostenibile entro la fine del 2025 per integrare diverse modalità di trasporto, tra cui la bicicletta o la mobilità attiva, ridurre la congestione e migliorare la sicurezza stradale. Spingono inoltre sulla necessità di completare i principali progetti di infrastrutture di trasporto entro la fine del 2030 sulla rete centrale TEN-T ed entro la fine del 2050 su una rete completa.
Infine, i deputati sostengono anche la richiesta avanzata dalla Commissione europea a luglio 2022, nel pieno della guerra di Russia in Ucraina, di escludere i progetti di infrastrutture di trasporto con Mosca e Minsk e il rafforzamento del partenariato con l’Ucraina e la Moldavia. Gli Stati membri al Consiglio Ue hanno adottato la loro posizione negoziale il 5 dicembre.