Bruxelles – La Commissione europea sta portando avanti il lavoro di preparazione della piattaforma energetica dell’Ue per il primo esercizio di acquisto congiunto di gas a livello europeo. A quanto si apprende a Bruxelles, le prime gare d’appalto per i fornitori potrebbero essere lanciate già questo mese sulla base della domanda aggregata, con la firma dei primi contratti prevista per l’inizio dell’estate.
“Tutti gli Stati membri Ue hanno dichiarato l’intenzione di partecipare all’aggregazione della domanda”, fanno sapere fonti di Bruxelles. La domanda aggregata per cui hanno mostrato interesse i 27 Stati membri Ue insieme a Ucraina, Moldavia e Serbia dovrebbero corrispondere in volumi a circa 24 miliardi di metri cubi di gas per i prossimi tre anni. Ma sempre secondo le stesse fonti la situazione può evolvere e “si evolverà”, con un aumento dei volumi di gas. L’obiettivo di Bruxelles è quello di arrivare entro la prossima estate a chiudere i primi acquisti comuni, anche a lungo termine, con i fornitori che reputa affidabili, come Stati Uniti e Norvegia. Le cifre, dunque, sono ancora in corso di definizione, ma dopo vari ritardi il meccanismo di acquisti comuni a livello europeo dovrebbe presto iniziare a dare i suoi frutti.
Dopo essere stata lanciata in aprile 2022, la piattaforma di acquisti comuni ha avuto difficoltà a entrare in funzione e solo a dicembre dello scorso anno è stato adottato il regolamento, che costituisce il quadro giuridico di base per la piattaforma energetica. Secondo la normativa, i Paesi Ue sono tenuti ad aggregare la domanda di volumi di gas pari al 15 per cento dei rispettivi obblighi di riempimento degli stoccaggi. Oltre il 15 per cento l’aggregazione sarà volontaria ma basata sullo stesso meccanismo. Bruxelles ha incaricato un fornitore di servizi (la società Prisma European Capacity Platform GmbH) che metterà in atto il meccanismo necessario, denominato AggregateEU, per l’aggregazione della domanda. seguito dell’incontro tra domanda e offerta, le imprese possono concludere volontariamente contratti di acquisto con i fornitori di gas, singolarmente o congiuntamente Gli Stati membri devono raggiungere l’obiettivo di riempire al 90 per cento della capacità gli stoccaggi di gas entro il 1° novembre 2023, con degli obiettivi nazionali intermedi per il 1° febbraio, maggio, luglio e settembre per i paesi dell’UE con depositi sotterranei sul loro territorio e collegati alla loro area di mercato.
Per l’Italia gli obiettivi intermedi di riempimento delle riserve sono: 45 per cento al 1° febbraio, 36 per cento al 1° maggio, 54 per cento al 1° luglio e 72 per cento al 1° settembre. Gli acquisti congiunti di gas sono considerati fondamentali per riprendere a riempire gli stoccaggi appena finirà l’inverno e soprattutto per evitare concorrenza tra i governi nell’acquisto delle forniture, così come è stato fatto durante la pandemia Covid-19 per i vaccini. La piattaforma energetica è stata lanciata dalla Commissione lo scorso 7 aprile, a cui gli Stati membri possono aderire su base volontaria per negoziare e cercare approvvigionamenti di gas (e in futuro anche idrogeno e gas naturale liquefatto), principalmente per mantenere anche i prezzi più contenuti potendo gestire la domanda a livello comunitario e non nazionale.
Nella sostanza si cerca di evitare che ci sia concorrenza tra i Paesi membri dell’Ue nell’acquisto di forniture, data la necessità di accelerare con la diversificazione dei fornitori e riempire le riserve. Il lavoro della piattaforma è stato organizzato attraverso 5 task force su base regionale: il gruppo regionale dell’Europa sudorientale è nato lo scorso 5 maggio a Sofia, in Bulgaria; a giugno è nato il gruppo regionale centro-orientale (che riguarda Italia, Austria, Germania, Repubblica ceca, Ungheria, Polonia, Slovenia, Croazia e Slovacchia) insieme a Ucraina e Moldavia; mentre i gruppi regionali Europa nordoccidentale, Europa sudoccidentale e Paesi baltici e Finlandia sono stati avviati a luglio ma devono ancora definire i piani d’azione.