Bruxelles – Di nuovo astensione e di nuovo su un dossier che riguarda il Green Deal. Dopo il blocco sulle auto, l’Italia ha deciso di astenersi oggi (30 marzo) anche sulla proroga delle misure di emergenza per tagliare la domanda di gas. Dopo l’accordo politico raggiunto martedì al Consiglio Energia, gli Stati membri Ue hanno dato via libera questa mattina (30 marzo) con procedura scritta alla proroga di un anno, fino al 31 marzo 2024, del regolamento di emergenza per ridurre volontariamente la domanda di gas del 15 per cento rispetto alla media dei consumi degli ultimi 5 anni. All’accordo politico è seguita l’apertura della procedura scritta da parte della presidenza svedese oggi con procedura scritta. L’Italia ha deciso di astenersi, mentre solo le delegazioni ungherese e polacca hanno votato contro.
L’astensione dell’Italia e l’opposizione dell’Ungheria e della Polonia non hanno impedito al Consiglio di raggiungere la maggioranza qualificata (che si raggiunge quando il 55 per cento degli Stati membri vota a favore, in pratica, 15 Paesi su 27, e quando gli Stati membri che appoggiano la proposta rappresentano almeno il 65 per cento della popolazione totale dell’Ue) necessaria per il via libera definitivo alla proroga. Fonti diplomatiche spiegano che il governo di Roma ha deciso di astenersi sulla proroga perché pur sostenendo l’estensione temporale del regolamento sulle azioni coordinate per la riduzione di gas, l’Italia ha espresso preoccupazione per i “possibili impatti sul sistema produttivo” dell’estensione del periodo fino a 12 mesi. Il Paese considera però positivo il mantenimento del periodo preso in considerazione come base di calcolo (2017-2022) per calcolare la media dei consumi di riferimento e il mantenimento delle deroghe per circostanze nazionali in caso di azionamento degli obblighi di riduzione.
La misura di emergenza era stata introdotta dal primo agosto, dopo un accordo politico raggiunto dai governi lo scorso 26 luglio, nel pieno della crisi energetica dovuta ai tagli alle forniture da parte della Russia, che secondo la Commissione europea ha contribuito a generare un risparmio del 19 per cento dei consumi di gas, pari a 41,5 miliardi di metri cubi tra agosto 2022 e gennaio 2023. Prorogare di un altro anno le misure di emergenza, a detta della Commissione europea, potrebbe portare a risparmiare fino a 60 miliardi di metri cubi di gas. Il taglio ai consumi per il 15 per cento resta su base volontaria, ma con la possibilità per il Consiglio di attivare un “allarme dell’Unione” sulla sicurezza dell’approvvigionamento, e in quel caso la riduzione della domanda di gas da volontaria diventa obbligatoria. Gli Stati membri dovranno comunicare i dati sui risparmi conseguiti, almeno ogni due mesi, con la possibilità di presentare le relazioni in anticipo. Di fronte a una dichiarazione di allerta dell’Unione, dovranno riferire ogni mese.