Bruxelles – “È importante continuare ad attuare gli accordi esistenti. Ecco perché è così importante ratificare la riforma del MES per garantire che il fondo di risoluzione unico abbia il sostegno concordato dall’Ue”. Alla fine la questione del Meccanismo europeo di stabilità irrompe nel dibattito dei leader dell’Unionee europea. Il presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe, torna a fare pressioni sull’Italia e il suo governo. Il fallimento di Silicon Valley Bank non rappresenta, per ora, un rischio per l’Eurozona e la sua tenuta. ma “i recenti sviluppi nei mercati finanziari e nelle banche ci ricordano la necessità” di continuare a lavorare per essere pronti a tutto, anche al peggio. Ma soprattutto, “i recenti sviluppi hanno sottolineato l’importanza di mantenere il nostro approccio e di attuare gli accordi esistenti“.
Di per sé la questione del Mes non era all’ordine del giorno dell’Eurosummit. Ma questo non ha impedito, com’era lecito attendersi, di sollevarlo nei corridoi nè, come fatto da Donohoe, di fronte alle telecamere. Perché, se come si ripete con forza alla luce dei crack bancari delle ultime settimane “dobbiamo compiere progressi costanti sull’unione bancaria”, è anche vero che il Meccanismo europeo di stabilità si lega in questo processo.
Da accordo siglato a fine gennaio 2021, dall’1 gennaio 2022 il fondo salva-Stati avrebbe dovuto iniziare a fornire denaro al Fondo di risoluzione unico, istituito per ristrutturare o liquidare le banche in difficolta, senza gravare sui cittadini. Un punto su cui Donohoe insiste, e non a caso. Perché il governo che a cuore gli interessi degli italiani, come i partiti di maggioranza non mancano di ripetere, nel puntare i piedi tradiscono il loro mandato. La critica che arriva a Giorgia Meloni è la seguente. Il nuovo Mes “garantirà anche che se ci saranno problemi futuri nel sistema bancario, i contribuenti nazionali non dovranno pagarli“. Donohoe va all’attacco. Che sa di inizio di scontro.
Di ratificare non se ne parla, ribadisce una volta di più Giorgia Meloni. “Credo che la materia non vada discussa a monte, ma a valle”, premette il presidente del Consiglio lasciano Bruxelles dopo i lavori. “Occorre discutere in ambito complessivo”, e da questo punti di vista “in ambito di unione bancaria il backstop del mes opera da Corte di cassazione”. E’ l’ultimo livello di un’architettura più complessa che manca di componenti fondamenti, come lo schema comune di garanzia dei depositi. L’italia gioca su questo, e risponde ‘picche’ ai nuovi richiami.