Bruxelles – “Sul piano economico abbiamo compiuto un mezzo miracolo, e dobbiamo rivendicarlo”. Paolo Gentiloni riconosce i meriti dell’Unione europea nel momento forse meno semplice in termini di sfide e meno scontato in termini di risposte. Il commissario per l’Economia guarda come istituzioni Ue e Stati nazionali, insieme, hanno saputo navigare attraverso crisi pandemica e guerra in Ucraina, e non può che essere orgoglioso. “Siamo stati in grado di smentire le previsioni, catastrofiche, che noi stessi abbiamo prodotto“.
La barca a dodici stelle non è affondata. Fin qui ha saputo tenere la barra a dritta. “Abbiamo una situazione che è leggermente migliore di come prevista”, insiste il commissario italiano. Certo, ammette senza nasconderlo ai partecipanti della conferenza ‘Dove Andiamo? Tra ripresa e recessione’ organizzata da Affari e Finanza, “non diciamo che è positiva perché la situazione resta ancora complicata, inedita, e con la necessità di gestire l’inflazione”. Ma le cose vanno viste per quello che sono. “Non è una situazione confortante, ma non è drammatica. e dobbiamo rivendicarlo”.
Per questo motivo “possiamo affrontare il 2023 con ottimismo”, proprio perché il 2022 è stato un anno “all’insegna della capacità di resistenza” dell’Europa e dei suoi Stati membri. Che adesso devono tenere duro e mantenere la calma. Perché non ci sono solo fattori esterni difficili da controllare, ma altri su cui si può intervenire. “C’è una concorrenza sistemica con la Cina” per quanto riguarda in particolare una green economy ancora troppo dipendente da Pechino, e c’è l’Inflation Reduction Act dell’amministrazione Biden. “Non vogliamo avviare una corsa ai sussidi con gli Stati“, chiarisce Gentiloni. L’Ue resta schiacciata tra volatilità, incertezze e clienti scomodi. Ma fin qui le cose sono andate meglio del previsto.