Bruxelles – Un viaggio di 800 chilometri, dalla Terra alla Stazione Spaziale Internazionale andata e ritorno. L’astronauta Samantha Cristoforetti, prima comandante donna della stazione spaziale in orbita terrestre bassa, gestita come progetto congiunto da cinque diverse agenzie spaziali (l’europea Esa, la statunitense Nasa, la russa Rka, la giapponese Jaxa e la canadese Csa-Asc) ha riportato nell’emiciclo del Parlamento Europeo la bandiera blu con le dodici stelle dell’Ue con cui aveva viaggiato nello spazio lo scorso anno e l’ha consegnata alla presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola, al termine del suo intervento di fronte agli eurodeputati.
“Il Parlamento Europeo è un partner affidabile per l’Agenzia Spaziale Europea, a partire dalla legislazione per l’attuazione dei programmi spaziali”, ha sottolineato con particolare emozione Cristoforetti, in un intenso scambio di sguardi con la presidente Metsola: “È un onore consegnare la bandiera europea che era con me nello spazio”. E proprio la numero uno dell’Eurocamera ha rivolto un ringraziamento particolare all’astronauta italiana, con cui si era confrontata nel settembre dello scorso anno in videocollegamento Strasburgo-Stazione Spaziale Internazionale: “Le donne hanno cambiato il mondo e non lo diciamo mai abbastanza, grazie per aver dimostrato a tutte le ragazze d’Europa che possono raggiungere le stelle, il tuo duro lavoro e la tua determinazione sono un esempio per tutte noi”.
Cristoforetti ha definito “un privilegio” la possibilità di rappresentare l’Europa nello spazio “come membro del team di astronauti europei”. E se l’astronauta italiana è stata la prima donna comandante dell’Iss “sicuramente non sarò l’ultima”, perché è già pronta una nuova leva di professioniste: “Più della metà dei nuovi astronauti di riserva sono donne, all’esame le abbiamo selezionate sulla base di più di 23 mila candidature”. Un risultato spinto da “fonti di empowerment e di ispirazione” come Cristoforetti – ha sottolineato Metsola – sulla strada della parità di genere: “Quando le donne saranno libere, quando i diritti saranno rispettati, quando l’istruzione sarà riconosciuta, quando le retribuzioni saranno uguali, quando le donne saranno protette, quando le opportunità saranno eque, allora potremo dire di aver raggiunto le pietre miliari che la nostra generazione ha ereditato”. Solo allora “potremo dire di aver lasciato questo luogo, questa Unione, migliore di come l’abbiamo trovata“.
Cristoforetti tra Strasburgo e spazio
Nel suo intervento l’astronauta italiana ha ricordato che “l’Esa lavora perché tutti i servizi siano sempre assicurati“, dal monitoraggio della terra ai servizi di comunicazione e Internet, dalla mitigazione delle conseguenze del cambiamento climatico alle previsioni meteorologiche e la risposta alle calamità naturali, fino alle transazioni finanziarie e la fornitura dell’energia. Ma anche sul piano della sicurezza e della difesa, come dimostrato dalla prima Strategia per lo spazio dell’Unione Europea presentata venerdì scorso (10 marzo) dalla Commissione: “Il Parlamento rivestirà ruolo cruciale e l’Esa fornirà il suo contributo”, ha ribadito Cristoforetti.
Anche perché “il mercato spaziale globale vale oggi 340 miliardi di dollari ed entro il 2030 potrebbe generare un reddito di un trilione di dollari“. Una “crescita esponenziale per la nostra industria”, ma anche “una rivoluzione spaziale”, che può innestarsi sulle “storie di successo” dei programmi spaziali europei. Copernicus, “il programma di osservazione più grande a livello mondiale, che fornisce a politici, ricercatori e imprenditori informazioni sullo stato del nostro pianeta”. Galileo, “il sistema di navigazione satellitare globale dell’Ue che fornisce un servizio di posizionamento civile di altissima accuratezza”. E infine il nuovo Iris2 (approvato in via definitiva lo scorso 7 marzo), che “fornisce un’infrastruttura di comunicazione basata sullo spazio per garantire autonomia strategica in campo digitale, indipendenza tecnologica e competitività commerciale”.
Lo sguardo è già rivolto al futuro, con il “lavoro sulle piattaforme di lancio di satelliti sul territorio Ue” (come quelle inaugurate a metà gennaio a Kiruna, in Svezia), “mentre con Copernicus lavoriamo a sistemi sentinelle e due missioni nel campo della scienza”. Il primo è Juice ad aprile “per esplorare le lune ghiacciate di Giove”, ed Euclide a luglio “per studiare la materia nera nello spazio in luglio”. E proprio Cristoforetti, fonte di ispirazione per un’intera generazione di ragazze e ragazzi, ricorda che “lo spazio può far nascere ispirazioni e sogni“, come quelli che ancora spera si realizzino: “Sogno che un giorno manderemo astronauti europei con un nostra navicella spaziale europea e accogliendo altri astronauti, sarebbe la realizzazione delle nostre ambizioni”.