Bruxelles – Dopo essersi smarcato dalle “folli affermazioni” di Silvio Berlusconi sulle responsabilità della guerra in Ucraina, il leader del Partito Popolare Europeo (Ppe), Manfred Weber, rilancia e punta il dito contro il governo socialista spagnolo. Nella coalizione guidata dal presidente Pedro Sanchez, i tre ministri del partito di sinistra Podemos criticano duramente l’invio di armi a sostegno della resistenza di Kiev: la scorsa settimana, chiamati in Parlamento a votare sull’invio di carrarmati all’Ucraina, i ministri hanno confermato la loro opposizione all’escalation bellica.
“Io sono stato attaccato in tutta Europa perché Berlusconi, che non ha nessuna responsabilità di governo, ha fatto una affermazione folle: ho chiarito la mia posizione, ho cancellato un meeting molto importante in Italia a causa sua. Lo stesso vale per i socialisti: Podemos sta votando contro il proprio stesso governo, scegliendo di non supportare l’Ucraina. Cosa sta facendo Sanchez?“, è la domanda con cui Weber incalza i colleghi del gruppo dei socialdemocratici (S&d). Se “folle” è stato Berlusconi, “folle” è anche ciò che è successo a Madrid lo scorso 29-20 giugno, quando “ministri del governo spagnolo sono scesi per strada a manifestare contro il vertice della Nato” in corso in città.
Podemos rivendica da sempre un’anima convintamente pacifista e ha cercato di ostacolare il supporto militare di Madrid a Kiev sin dall’inizio del conflitto: la segretaria Ione Belarra, ministra per i Diritti sociali del governo Sanchez, alla terza Conferenza europea per la pace tenutasi nella capitale spagnola il 17 febbraio, ha definito “irresponsabile” l’invio di armi all’Ucraina voluto “dai potenti di altri Paesi”, perché “l’escalation bellica è una bestia insaziabile“. Per il leader del Ppe la posizione ostruzionista di Podemos rende ambiguo l’impegno a sostegno dell’Ucraina da parte dell’intero governo Sanchez, che a giugno prenderà le redini del Consiglio dell’Unione europea per i suoi sei mesi di presidenza. “Avremo una presidenza spagnola dell’Ue con molte incertezze sul supporto all’Ucraina, vorrei che Podemos e Sanchez chiarissero la loro posizione”, ha affermato Weber.
Il premier spagnolo, leader del partito socialista, la sua posizione l’ha in realtà chiarita già lo scorso 23 febbraio a Kiev, durante il suo secondo viaggio nel Paese dall’inizio dell’invasione russa, promettendo al presidente Zelensky il sostegno di Madrid “per tutto il tempo necessario”. In quell’occasione, Sanchez ha confermato il piano del governo per l’invio di sei carri armati 2A4 Leopard all’Ucraina, aggiungendo inoltre che Madrid “studierà” la possibilità di fornire jet da combattimento in futuro.
Al capogruppo del Ppe ha ribattuto immediatamente la presidente dei socialdemocratici, la spagnola Iratxe Garcia Perez: “Voglio tranquillizzare il signor Weber, il pieno sostegno della Spagna all’Ucraina è evidente”, ha puntualizzato la leader S&d, aggiungendo che “dire che la Spagna non sarà in grado di gestire la presidenza del semestre Ue è una stupidaggine“. In riferimento alla votazione al Parlamento di Madrid sull’invio di armi, per Garcia Perez “usare il voto di Podemos per cercare di rompere l’unità nel sostenere l’Ucraina dimostra la debolezza del Ppe, che ha bisogno di questi argomenti per attaccare governi di sinistra”.