Bruxelles – “Il lavoro non finisce qui”, ammette una soddisfatta Elisabeth Svantesson, ministra delle Finanze della Svezia e presidente di turno del consiglio Ecofin. Resta attività soprattutto tecnica, ma riesce ad annunciare l‘accordo di principio sulla revisione delle regole comuni in materia di bilancio. E’ il primo passo verso la revisione del patto di stabilità e crescita su cui l’Europa degli Stati lavora da mesi. Un accordo non scontato, viste anche le tensioni registrate negli ultimi giorni, ma alla fine Consiglio e Commissione trovano quel compromesso necessario per procedere oltre e farsi trovare pronti per il 2024, momento in cui si riattiveranno le norme comuni ancora sospese.
A livello generale viene confermato l’impianto generale dell’esecutivo comunitario. Le nuove regole, spiega Svantesson nel corso della tradizionale conferenza stampa di fine lavori, intendono combinare aggiustamenti di bilancio, e quindi riduzione di deficit e debito, con riforme. Restano ferme le soglie del 3 per cento e del 60 per cento per, rispettivamente, deficit e debito in rapporto al Prodotto interno lordo, ma ci saranno “traiettorie personalizzate per Paese, a seconda delle diverse sfide di bilancio, così da assicurare una sufficiente riduzione del debito”. Confermata anche la necessità di piani di medio termine per riforme e rientro degli squilibri finanziari.
Nell’ambito di questi piani, chi saprà fare bene le riforme che servono per attuare la transizione sostenibile incardinata nell’agenda politica dell’Ue, potrà beneficiare di un’ulteriore estensione del periodo di taglio del debito. E’ questo un elemento che può giocare a favore dell’Italia, che del debito ha fatto il suo fardello. Sulla base del piano di medio termine il periodo di aggiustamento di bilancio concesso ai governi “potrebbe essere esteso” se uno Stato membro si impegna a realizzare “una serie ammissibile” di riforme e investimenti che migliori le prospettive di crescita o capacità di resistenza alle pressioni esterne, rafforzi le finanze pubbliche e quindi la loro sostenibilità a lungo termine e affronti le priorità strategiche dell’Ue, “comprese le sfide relative agli investimenti pubblici per la transizione verde e digitale e lo sviluppo delle capacità di difesa”.
Se per il debito si concede più flessibilità, per il deficit resta tutto così com’è. “La procedura per i disavanzi eccessivi sulla base della violazione del criterio del disavanzo del 3 per cento dovrebbe rimanere invariata, compresa la valutazione dei fattori pertinenti”, recita il testo conclusivo. Qui si viene incontro ai Paesi più attenti al rispetto delle regole, in particolare quelli nordici capitanati dalla Finlandia. Annika Saarikko, ministra delle Finanze del governo di Helsinki, non ha mancato di esprimere il proprio disappunto per le proposte dell’esecutivo comunitario. “Non sono soddisfatta dalla linee guida della Commissione. Le linee guida dovrebbero essere basate sulle regole precedenti”. Il compromesso raggiunto in sede Ecofin risponde dunque a questa critica.
A proposito di critiche, non manca il rimprovero tedesco al team von der Leyen. “Abbiamo chiesto alla Commissione di continuare a confrontarsi con gli Stati prima di mettere sul tavolo proposte legislative”, dice il ministro delle Finanze Christian Lindner. Anche se, a ben vedere, sul tavolo non sono planate fin qui né bozze di direttiva né bozze di regolamenti.
Good news! @EUCouncil agrees conclusions on the economic governance reform. @EU_Commission will pursue exchanges with EU capitals and present legislative proposals in the coming weeks. Welcome #ECOFIN goal of concluding legislative work this year. pic.twitter.com/YgU6iIEKkd
— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) March 14, 2023
La Commissione intende presentarli “nelle prossime settimane” alla luce di questo accordi di principio, fa sapere il commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni. L’auspicio è che per quel momento le questioni pendenti possano essere chiuse. Intanto difende una volta di più la linea espressa fino a oggi: “Abbiamo bisogno di regole di bilancio stabili e che rispondano alle nuove realtà che dobbiamo affrontare”. L’accordo di principio raggiunto va nella giusta direzione. “E’ molto importante che le proposte della Commissione abbiano ricevuto un primo via libera. In un momento di incertezza e volatilità sui mercato quest’intesa è un segnale importante”.
L’Ecofin, accanto alla possibilità di sospensione generalizzata del patto, ne introduce una tutta nuova per i singoli Stati membri. E’ convinzione dei ministri che “una clausola di salvaguardia specifica per Paese dovrebbe consentire deviazioni temporanee dal percorso di aggiustamento di bilancio in caso di circostanze eccezionali al di fuori del controllo del governo” con un forte impatto sulle finanze pubbliche di un singolo Stato membro. Ma resta fermo l’invito a spesa prudente e riduzione del debito.