Bruxelles – Le istituzioni comunitarie costano troppo. Troppe spese amministrative, troppi funzionari. I ministri dell’Economia e delle finanze degli Stati membri fanno i conti del funzionamento dell’Ue, e il risultato è un conto troppo salato. Da qui la richiesta di porre un freno ad assunzioni e a taglio delle spese. Il consiglio Ecofin approva le conclusioni sull’esercizio finanziario 2024, nel più ampio esercizio decisionale sul bilancio pluriennale comune (MFF 2021-2027), e qui inseriscono un passaggio dedicato che chiede interventi e rimedi a un’emorragia di denaro Ue che si considera non più tollerabile.
I 27 ricordano che c’è un massimale anche per la ‘rubrica 7′ del bilancio pluriennale, relativa alla Pubblica amministrazione europea. Un massimale basato sul presupposto che “tutte le istituzioni dell’Unione adottino un approccio globale e mirato per stabilizzare il numero del personale e ridurre le spese amministrative“. Un qualcosa che il consiglio Ecofin vede rimesso in discussione. “Diversi anni di aumento del personale, in particolare del Parlamento europeo ma anche di alcune altre istituzioni, stanno compromettendo l’equilibrio istituzionale e sottoponendo la rubrica 7 a una notevole pressione”.
C’è un ulteriore problema: l‘attuale metodo di aggiornamento automatico degli stipendi, dai prezzi dell’energia e dagli aumenti generali dei prezzi nell’attuale contesto inflazionistico senza precedenti fa sì che questa pressione “viene amplificata”.
Da qui l’invito alla Commissione a fare i rilievi del caso. L’esecutivo comunitario è invitato a produrre un bilancio ai sensi dei trattati sul funzionamento dell’Ue. Le regole a cui si riferiscono i ministri economici stabiliscono che “ciascuna istituzione, ad eccezione della Banca centrale europea, elabora‚ anteriormente all’1 luglio‚ uno stato di previsione delle spese per l’esercizio finanziario successivo”. In questo esercizio “la Commissione raggruppa tali stati di previsione in un progetto di bilancio”. Dunque il team von der Leyen è incaricato di chiedere a ogni istituzione di dichiarare quanto spende ed entro il 30 giugno fare il rendiconto al Consiglio.
Non solo. Si vuole scongiurare che risorse destinate a politiche e programmi dell’Ue non siano dirottate sul personale. Nel chiedere alla Commissione “misure efficaci per garantire che gli attuali massimali della rubrica 7 non vengano superati”, si intima anche a fare in modo che “gli strumenti speciali non siano mobilitati per questa rubrica”. Il Consiglio dunque opera una stretta sui funzionari e i loro costi.