Bruxelles – Attenzione alla spesa pubblica, necessità di un approccio prudente per evitare di alimentare eccessivamente o ancora di più debito e deficit, controllo sulle misure di contrasto al caro-bollette. E poi ancora coordinamento tra Paesi. Concetti non nuovi, già espressi in più sedi e in diversi momenti, ma sulle linee guida della Commissione europea per le politiche di bilancio per il 2024 l’Eurogruppo non entra davvero nel merito. I ministri economici dei Paesi con la moneta unica producono una dichiarazione in tal proposito che, a dispetto del titolo, Dichiarazione dell’Eurogruppo sugli orientamenti di bilancio per il 2024, si limita a “prendere nota” senza però né approfondire né ancor meno esaminare quanto messo sul tavolo la settimana scorsa.
Il documento di fine seduta sembra quasi glissare sulla comunicazione prodotta dall’esecutivo comunitario. Va ricordato che la comunicazione, in quanto tale, non è un atto legislativo quanto un atto di indirizzo, non soggetto a voto o approvazione, e per questo non vincolante. Tuttavia l’assenza di un’analisi chiara non passa inosservata. Rischia di passare un messaggio di profondo scollamento tra le istituzioni dell’Unione europea su un tema, quelle della riforma delle regole comuni di bilancio, comunque oggetto di attriti.
C’è un generale consenso sul fatto che nel 2023 e nel 2024 le politiche di bilancio “prudenti” dovrebbero mirare a “garantire la sostenibilità del debito a medio termine, aumentando al contempo la crescita potenziale in modo sostenibile e affrontando le transizioni verde e digitale e gli obiettivi di resilienza attraverso investimenti e riforme”. E’ l’unico passaggio in cui si registra un sostegno vero all’approccio del team von der Leyen, perché su tutto il resto si tace. E’ il caso dell’idea di traiettorie di riduzione del debito flessibili e ritagliate su misura degli Stati membri, o di congelare fino al 2024 le eventuali procedure per deficit eccessivo.
Nessun riferimento neppure alla generale idea, sempre della Commissione, di mantenere il rapporto deficit/Pil sotto la soglia del 3 per cento nel medio termine. Insomma, l’Eurogruppo produce una dichiarazione che tra titolo e contenuto non soddisfa le aspettative. Impegni generici, non nuovi, e che sembrano di fatto ignorare quanto prodotto dalla Commissione europea. C’è quantomeno un impegno, assunto e messo nero su bianco: “Continueremo le nostre discussioni sul coordinamento della politica di bilancio nell’area dell’euro”.