Bruxelles – Sarebbero già più di 71 mila, i crimini di guerra commessi dalle forze armate di Mosca in Ucraina, registrati dall’Agenzia europea di cooperazione giudiziaria (Eurojust) con il supporto della squadra investigativa congiunta, a cui aderiscono Polonia, Ucraina, Lituania, Estonia, Lettonia, Slovacchia e Romania. Per poter conservare, archiviare e analizzare le prove delle atrocità commesse in un anno di conflitto, Eurojust ha dato il via oggi (23 febbraio) alle operazioni del Core International Crimes Evidence Database (Ciced), una banca dati giudiziaria su misura che supporterà le indagini nazionali e internazionali “facendo luce non solo sui singoli reati, ma anche sulle azioni sistemiche che ne sono alla base”.
Finora sono “296 gli individui accusati di crimini di guerra, di cui 26 sono stati processati e condannati” , ha spiegato la procuratrice di collegamento per l’Ucraina presso Eurojust, Myroslava Krasnoborova. “Stupro, trattamento crudele dei civili e bombardamento di edifici residenziali” alcuni dei reati provati dall’Unità di cooperazione giudiziaria dell’Ue. “Sebbene i danni causati dall’invasione russa non possano mai essere riparati, possiamo assicurarci che i responsabili siano assicurati alla giustizia”, ha dichiarato Krasnoborova in conferenza stampa. Le ha fatto eco il presidente di Eurojust, Ladislav Hamran, secondo cui “niente può compensare la terribile perdita e distruzione che il popolo ucraino ha subito dall’inizio di questa guerra”.
Per “assicurare i responsabili alla giustizia”, Hamran ha confermato l’istituzione del Centro internazionale per il perseguimento del crimine di aggressione (Icpa), che avrà lo scopo di sostenere e migliorare le indagini sul crimine di aggressione, assicurando prove chiave e facilitando la costruzione di casi in una prima fase dell’eventuale processo di creazione di un tribunale speciale. Tribunale di cui a Bruxelles si discute già da tempo: la volontà di Kiev è chiara, ma le istituzioni Ue non hanno nascosto gli ostacoli giuridici che un’istituzione del genere incontrerebbe. “È nostra ferma convinzione che l’impunità per il reato di aggressione non dovrebbe mai essere accettata. L’Ucraina accoglie quindi con grande favore la decisione di istituire l’Icpa presso Eurojust e spera che ciò acceleri le discussioni in corso sull’eventuale azione penale per questo supremo crimine internazionale”, ha commentato Krasnoborova.