Bruxelles – Decisione forte, ma inevitabile. La cancellazione delle giornate di studio e formazione del gruppo dei Popolari europei (Ppe) a Napoli, arrivata sulla scia delle dichiarazioni del leader di Forza Italia su Russia e presidente russo, è stata a una scelta obbligata per la delicatezza di equilibri interni e prospettive elettorali in Paesi chiave della famiglia del centro-destra europeo. Tra ottobre e novembre si vota in Polonia, dove l’ex presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, sfida la maggioranza di Diritto e giustizia (Pis), formazione che siede tra i banchi dei conservatori (Ecr).
Con 16 europarlamentari, quella polacca è attualmente la seconda delegazione Ppe in Parlamento europeo. La presidenza del gruppo, dove l’Italia non vede rappresentanti, ha scelto di agevolare il compito di Tusk in un Paese dove il partito del primo ministro Morawiecki è forte e dove la questione russa è tanto delicata quanto sensibile agli occhi dell’opinione pubblica. L’incidente aereo di Smolensk, in cui ha perso la vita l’allora presidente della repubblica polacca, Lech Kaczynski, ha visto lo stesso Tusk esposto ad accuse di tradimento. La vicenda vide l’Eurocamera chiedere chiarimenti e operazioni che facessero luce sull’accaduto.
Non intervenire avrebbe potuto creare problemi a Tusk, indebolendolo nella campagna elettorale di uno Stato membro dell’Ue a cui il Ppe riconosce una grande importanza. Al momento non ci sono né date né luoghi alternativi all’appuntamento che era stato programma per Napoli. Non si sta dunque pensando di spostarlo. La cancellazione dell’evento, per quanto segnale di forte impatto per la delegazione che lo subisce, rientra in logiche più ampie, tutte di gruppo e di partito.
Nel corso del fine settimana Manfred Weber, capogruppo e presidente del partito Ppe, ha avuto modo di discutere con il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che resta uno dei vicepresidenti del partito. Ribadita la fiducia dei popolari nella figura di Tajani, con la famiglia del centro-destra europea che però tira dritta. Le parole di Berlusconi rischiavano di risuonare come eccessive in Polonia. Oltretutto ad aprile, proprio nella capitale polacca il Ppe terrà una riunione del bureau, l’insieme dei presidenti, capi delegazione (per l’Italia Fulvio Martusciello), presidenti delle commissioni parlamentari (per l’Italia Salvatore De Meo). Presentarsi all’appuntamento lasciando correre le dichiarazioni di un capo di partito affiliato al Ppe su una questione come quella russa non è sembrato appropriato.
Si cerca tuttavia di ricucire lo strappo tutto interno, per evitare strascichi di una vicenda che comunque all’interno della famiglia Ppe all’Eurocamera ha lasciato il segno. Le esternazioni pubbliche di esponenti di varie delegazioni Ppe in occasione dell’ultima sessione plenaria sono un ulteriore motivo per censurare il Cavaliere in nome della tenuta del gruppo. Chi ha avuto modo di assistere all’incontro tenuto a margine della conferenza sulla sicurezza https://ebook.franchise.7-eleven.com/ di Monaco racconta di un colloquio “distensivo e costruttivo”. Non c’è alcuna intenzione di creare tensioni, anche in ragione di un calendario politico europeo che invita alla compattezza.
A dicembre si voterà anche in Spagna. Un voto che cade nel momento in cui il governo spagnolo deterrà la presidenza di turno del Consiglio dell’Ue (1 luglio-31 dicembre). Il Ppe vorrebbe dare la spallata ai socialisti di Pedro Sanchez nel momento in cui questi dirigono i lavori a Bruxelles. Anche in questo caso la cancellazione dell’appuntamento di Napoli risponde all’esigenza di non indebolire internamente il partito popolare spagnolo in campagna elettorale. Sull’aggressione russa all’Ucraina si vuole inviare il messaggio chiaro di fermezza, e l’annuncio di Weber sull’appuntamento di Napoli rientra in questa logica. Anche perché superato il voto spagnolo di dicembre, a distanza di neanche un semestre ci sarà il voto per le europee. Il Ppe vuole garantirsi numeri migliori di quelli attuali a Bruxelles e Strasburgo. Le parole di Berlusconi risultano poco opportune anche per il momento elettorale in cui arrivano.