Bruxelles – E’ in vigore da oggi (15 febbraio) e per i prossimi dodici mesi il regolamento sul meccanismo di correzione del mercato in caso di picchi di prezzo del gas, il ‘cosiddetto price cap’ tanto richiesto dai governi Ue quanto divisivo e a lungo rimandato. Da quando l’accordo è stato raggiunto dai governi Ue lo scorso dicembre, i prezzi del gas sono rimasti sempre ben al di sotto della soglia prevista per l’attivazione del meccanismo di correzione del mercato, confermando l’idea della Commissione europea di usare la misura solo come deterrente per frenare la speculazione sul mercato. Ieri, ad esempio, alla vigilia dell’entrata in vigore, il prezzo del gas ha chiuso a rialzo sul mercato Ttf di Amsterdam a 52,39 euro al MWh.
Come funziona il ‘price cap’
Dopo molte difficoltà e riunioni infruttuose, i ministri dell’energia dei Ventisette hanno trovato lo scorso 19 dicembre un’intesa politica per attivare automaticamente il ‘price cap’ di fronte a due condizioni che si presentano contemporaneamente: quando il prezzo del gas sul mercato olandese TTF supera i 180 euro per Megawattora per 3 giorni lavorativi e quando il prezzo TTF mensile è superiore di 35 euro rispetto al prezzo di riferimento del GNL sui mercati globali per gli stessi tre giorni lavorativi. Queste le due condizioni (chiamati ‘trigger’) per attivare il meccanismo vero e proprio di correzione del mercato (che si attiverà in automatico con solo un “avviso di correzione del mercato” da parte dell’agenzia Acer), che avrà invece una componente dinamica, come richiesto da alcuni Paesi come l’Italia. Una volta soddisfatte le condizioni e attivato il meccanismo, in sostanza non saranno consentite transazioni sul gas al sopra di un cosiddetto “limite di offerta dinamica”, che si definisce come il prezzo di riferimento calcolato sulla base degli indici globali dei prezzi del Gnl, più un massimo di 35 euro/MWh. L’intesa prevede però che se il prezzo di riferimento del GNL è sotto ai 145 euro, il limite di offerta dinamica rimarrà comunque pari alla somma di 145 euro e 35 euro (per arrivare alla soglia di 180).
Una volta attivato, il limite dell’offerta dinamico sarà applicato per almeno 20 giorni lavorativi, ma con la possibilità di disattivarlo o sospenderlo in ogni momento attraverso due procedure diverse. Quando il limite di offerta dinamica è inferiore a 180 euro/MWh per tre giorni lavorativi consecutivi, verrà automaticamente disattivato, così come di fronte a un’emergenza regionale o dell’intera Ue dichiarata dalla Commissione europea (ad esempio, in caso di razionamento del gas). Di fronte a rischi per la sicurezza dell’approvvigionamento energetico, la stabilità finanziaria, i flussi di gas all’interno dell’UE o rischi di aumento della domanda di gas, invece alla Commissione europea resta il potere di adottare un decisione di esecuzione e sospendere il meccanismo di correzione del mercato nell’immediato.
Nella sua proposta iniziale la Commissione europea aveva previsto soglie di attivazione molto più alte, quando i prezzi raggiungono i 275 euro per MegaWattora per due settimane e quando i prezzi sono superiori di oltre 58 euro per MWh rispetto a quelli del gas naturale liquefatto (GNL) sul mercato globale. Perché troppo alto o perché troppo basso, la proposta di Bruxelles non è piaciuta alla maggior parte degli Stati membri che, se pure dopo mesi di insistenza e pressione sulla Commissione, hanno impiegato quasi un mese a chiudere un accordo.
Il regolamento entra in vigore da oggi dopo una prima valutazione preliminare da parte dell’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (Esma) e l’Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (Acer) sugli effetti sui mercati finanziari del tetto al prezzo del gas, concludendo di non aver individuato per ora impatti significativi (positivi o negativi) sul mercato che possono essere direttamente attribuiti all’adozione del regolamento. Tuttavia, per entrambe le agenzie questo non esclude che non possa esserci “alcun impatto futuro sui mercati finanziari ed energetici” e dunque hanno proposto una serie di indicatori per continuare a monitorare gli sviluppi del mercato e aiutare a rilevare i potenziali impatti futuri del meccanismo.