dall’inviato a Strasburgo – Nessun indugio. Sull’auto pulita l’Unione europea rischia di perdere la corsa della sostenibilità a scapito delle altre potenze economiche, quelle di sempre, e quelle sempre più emergenti. Il vero costo economico è quello della non azione. Frans Timmermans difende il Green Deal e la sua agenda, fatta anche di un nuovo modello di mobilità, per cui conta molto sull’Italia. “L’Italia può essere un esempio per il resto d’Europa in questa transizione”, dice il vicepresidente esecutivo della Commissione europeo responsabile per il Green Deal, nell’intervista concessa a Eunews, dopo i voti dell’Aula del Parlamento Ue riunito in sessione plenaria.
Eunews: L’Aula ha approvato le nuove regole che decretano lo stop ai motori diesel e benzina. Soddisfatto?
Frans Timmermans: “Certo. Sono soddisfatto perché questo voto dà futuro alla nostra industria. L’automotive è essenziale per l’industria nel suo complesso. Dobbiamo re-industrializzare nel mezzo di una rivoluzione industriale, e per questo abbiamo bisogno di un’industria dell’auto che guardi al futuro e non al passato. Questo voto aiuterà, in tal senso. Porta chiarezza e regole chiare. L’industria adesso sa perfettamente cosa chiediamo e può farsi trovare pronta, e fornire auto elettriche ai nostri cittadini, e questo è molto importante”.
E: I parlamentari che hanno votato contro lo hanno fatto perché preoccupati per le ricadute negative sull’occupazione e sulla filiera produttiva. Sono paure fondate?
F.T.: “Dobbiamo tenere a mente cosa succede a livello mondiale: la Cina immetterà sul mercato 80 modelli di auto a emissioni zero solo quest’anno; gli Stati Uniti, con l’Inflation Reduction Act, faranno progressi molto rapidi sulla mobilità elettrica; l’India sta costruendo la sua industria per la mobilità elettrica alla velocità della luce. Dobbiamo tenere il passo. A livello mondiale abbiamo un’industria automobilistica leader, ma dettare la linea non è più possibile con i motori a combustione, deve essere fatto con vetture a zero emissioni. Auto elettrica e a celle combustibili a idrogeno: questo è il futuro. Se non facciamo questo, allora sì che inizieremo a perdere posti di lavoro perché tutte le nuove auto saranno prodotte in Cina, Stati Uniti, India e non più in Europa”.
E: Queste nuove auto saranno a prezzi accessibili per i cittadini?
F.T: “Già adesso è più economico guidare un’auto elettrica di una con motore a combustione, ma spesso le auto sono troppo costose per essere acquistate. Ma accelerando la produzione, dotandoci delle nostre batterie, che saranno meno costose e riciclabili, creando un volume molto maggiore abbatteremo il costo e quindi i veicoli elettrici diventeranno, passo dopo passo, accessibili in termini di costo. Saranno più economiche anche delle auto con motore a combustione, tra un paio d’anni”.
E: L’inflazione può essere un problema per l’agenda verde dell’Ue?
F.T. “Credo che l’Italia sia il perfetto esempio di un Paese industrializzato che capisce che per affrontare la sfida delle crisi climatiche abbiamo bisogno dobbiamo di rendere verde la nostra economia, e l’Italia può essere un esempio per il resto d’Europa in questa transizione”.