Bruxelles – Nel giorno in cui il Parlamento Europeo dà il via libera finale all’accordo con il Consiglio dell’Ue sullo stop alle auto a benzina e diesel dal 2035, la Commissione Europea cala un nuovo asso e presenta i propri obiettivi per introdurre in modo graduale norme più severe sulle emissioni di CO2 per i nuovi veicoli pesanti rispetto ai livelli del 2019. Tutti i nuovi autobus urbani saranno a emissioni zero dal 2030, tutti i nuovi camion dovranno tagliare le emissioni del 90 per cento. “Questi obiettivi contribuiranno a ridurre le emissioni di anidride carbonica nel settore dei trasporti” e soprattutto “garantiranno che questo segmento del settore del trasporto stradale contribuisca al passaggio a una mobilità a emissioni zero e agli obiettivi dell’Ue in materia di clima e inquinamento”, è quanto mette in chiaro l’esecutivo Ue.
La necessità di ampliare i precedenti target fissati al -15 per cento di emissioni entro il 2025 e al -30 per cento entro il 2030 si è resa necessaria dall’analisi della situazione sul territorio comunitario. Camion, autobus urbani e autobus a lunga percorrenza sono responsabili per oltre il 6 per cento di tutte le emissioni di gas serra dell’Ue e, nello specifico, di un quarto del totale di quelle prodotte dal trasporto stradale (a sua volta causa del 20 per cento della CO2 emessa complessivamente nei 27 Paesi membri Ue). Dal 2014 le emissioni sono aumentate anno dopo anno, con i veicoli pesanti che sono totalmente dipendenti da motori a combustione interna e combustibili fossili importati. Per tutte queste ragioni è necessario un cambio di passo, che per la Commissione Ue porterà benefici su diversi livelli: dalla riduzione della domanda di fonti fossili all’aumento del risparmio energetico, fino alla riduzione dei costi del carburante, il miglioramento della qualità dell’aria e “una più ampia diffusione di veicoli più efficienti”.
Più nel dettaglio, secondo quanto previsto dal gabinetto von der Leyen le emissioni dovranno essere ridotte del 45 per cento dal 2030, del 65 per cento dal 2035 e del 90 per cento dal 2040. Questo riguarda soprattutto camion e autobus a lunga percorrenza, per cui ancora non si può fare un ragionamento di emissioni zero, come ha evidenziato in conferenza stampa il vicepresidente esecutivo della Commissione Ue per il Green Deal, Frans Timmermans: “Alla fine dovremo muoverci verso un target del 100 per cento, ma in questo momento non possiamo ancora dire quando tutti i veicoli pesanti potranno essere a emissioni zero con la tecnologia al momento disponibile“. Questo perché “bisogna tenere in considerazione tutte le condizioni”, come per esempio “la guida in montagna e su strade ghiacciate, o che le batterie durano meno”.
Diverso è invece il discorso per i bus elettrici nei centri cittadini: “Potremo vederli dal 2030 in tutte le città europee”, ha assicurato il vicepresidente Timmermans, facendo riferimento all’obiettivo di rendere tutti i nuovi autobus urbani a zero emissioni a partire dal prossimo decennio, per stimolare “una più rapida diffusione”. Ma più in generale è l’intero settore dei trasporti su ruota a essere considerato decisivo per sostenere l’industria europea delle tecnologie pulite e aumentare la competitività internazionale”. Partendo da una posizione privilegiata – i Ventisette sono “leader di mercato” nella produzione di camion e autobus – le norme rivedute forniscono “un segnale chiaro e a lungo termine per guidare gli investimenti dell’industria europea in tecnologie innovative a emissioni zero e per promuovere l’introduzione di infrastrutture di ricarica e rifornimento”, è l’esortazione del gabinetto von der Leyen a spingere con ancora più forza sul piano della neutralità climatica sulle strade dell’Unione Europea.