Bruxelles – Prima dimezzata, poi più che raddoppiata. L’Italia e la sua crescita, secondo le previsioni della Commissione europea, che adesso vede un andamento tricolore, per il 2023, molto migliore. Rispetto alle stime autunnali di novembre, quelle invernali di febbraio sorridono al Paese come a tutta l’Unione europea. Il generale miglioramento si fa sentire anche in Italia, per cui le stime sono state riviste al rialzo di mezzo punto percentuale, allo 0,8 per cento (rispetto allo 0,3 per cento atteso a novembre), in perfetta media Ue.
Il Paese ha retto, e adesso continuerà a ritmi però non sostenuti. “Quest’anno l‘attività economica dovrebbe riprendere solo gradualmente“, si legge nell’analisi della Commissione europea. Ciò si spiega per l’aumento dei prezzi al consumo, bollette e scontrini alla cassa. I consumi delle famiglie “continuano a essere frenati dalla perdita di potere d’acquisto”, che però si spiega anche a causa delle scelte operate dal governo in questi mesi.
Tra le cause della perdita di potere d’acquisto si cita anche “la scadenza delle agevolazioni fiscali sui carburanti per autotrazione (a fine 2022) e di altre misure a sostegno del reddito delle famiglie (a fine marzo 2023)”. Se tutto va bene nella seconda metà dell’anno la spesa dei consumatori dovrebbe riprendere a crescere, parallelamente all’accelerazione degli investimenti, anche grazie agli investimenti pubblici.
Il commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni, ad ogni modo, invita a fare le riforme che servono. Ricorda che se si è evitata la recessione è anche “grazie a una risposta politica unitaria e globale”, e quindi “dobbiamo mostrare la stessa determinazione e ambizione nell’affrontare le sfide che ci troviamo ad affrontare oggi”. Un messaggio generale, non rivolto alla sola Italia. A cui si chiede però, come tutti, di serrare i ranghi e fare attenzione.
Anche perché sul Paese continua a pesare il rincaro dei prezzi. Nello Stivale l’Inflazione tocca tutti i tre settori dell’economia, primario, secondario e terziario. “Sebbene i prezzi internazionali delle materie prime energetiche siano per lo più scesi ai livelli del 2021, il loro aumento si è diffuso ai prezzi alla produzione e al dettaglio di alimenti, beni industriali e infine servizi”. Per gli esperti della Commissione Ue l‘aumento dell’inflazione nella seconda metà del 2022 si ripercuoterà nel 2023, ma si prevede che gli effetti base contribuiranno a ridurre il tasso annuo al 6,1 per cento”.
Da qui l’invito specifico di Gentiloni. “La priorità per alcuni Paesi, tra cui l’Italia, si chiama Pnrr“, il piano per la ripresa di cui si chiede attuazione in modo rapido ed efficace. Perché, spiega nel presentare i dati, è vero che “l’Italia ha evitato una recessione tecnica”, ma è anche vero che le stime per il Paese derivano dagli “investimenti e l’attuazione del piano nazionale per la ripresa”.