Bruxelles – La polizia belga, nel quadro dell’inchiesta nota come “Qatargate”, ha fermato questa mattina il deputato europeo socialista vallone Marc Tarabella. Lo conferma l’ufficio del procuratore federale. Gli investigatori, secondo quanto rivelato dal quotidiano belga Le Soir, si sarebbero presentati ieri sera (9 febbraio) verso le 18 al domicilio di Tarabella ad Anthisnes, comune belga di cui l’eurodeputato è sindaco, e l’avrebbero poi scortato a Bruxelles per poterlo interrogare.
In mattinata, la polizia federale ha annunciato inoltre di aver perquisito una cassetta di sicurezza bancaria a Liegi, appartenente allo stesso Tarabella, e diversi uffici del municipio di Anthisnes. Il socialista belga sarà interrogato dagli inquirenti e in particolare dal magistrato che conduce l’indagine, Michel Claise, che dovranno decidere nelle prossime ore se prolungare il fermo.
Era solo una questione di tempo, dal momento che, la scorsa settimana, il Parlamento aveva tolto a lui e all’italiano Andrea Cozzolino l’immunità parlamentare e dato il via libera a indagini giudiziarie nei loro confronti. Tarabella è uno dei nomi fatti agli inquirenti da Antonio Panzeri, l’ex eurodeputato del Partito democratico e di Articolo 1 al centro dello scandalo, ora collaboratore di giustizia: Panzeri aveva confessato già il 10 dicembre di aver consegnato al collega tra i 120 e i 140 mila euro, che gli investigatori hanno cercato sia nel corso di una perquisizione nella dimora di Tarabella a Bruxelles, sia con ogni probabilità questa mattina tra Liegi e Anthisnes.
Tarabella e Cozzolino, già da tempo, sono stati sospesi dal gruppo socialista al Parlamento europeo e dai loro partiti di appartenenza. Tutti e due sostengono da sempre di non aver accettato tangenti, e non si sono opposti alla revoca della loro immunità. Pur se i due si erano messi a disposizione della magistratura sin dai primi giorni dell’indagine, Claise ha preferito evidentemente procedere ad un fermo per interrogare il parlamentare in una situazione di indubbia difficoltà a causa della minaccia di un fermo prolungato. Gli altri inquisiti, Antonio Panzeri (che ora è un collaboratore), Eva Kaili e Francesco Giorgi sono in carcere da due mesi, mentre Niccolò Figà-Talamanca, segretario dell’ong No Peace Without Justice, è stato rilasciato “senza condizioni” lo scorso 3 febbraio.