Bruxelles – Nessuna lotta al contante, ma va garantita la possibilità di scelta per i consumatori. La Banca centrale europeo non intende mettere al bando il denaro liquido, e anzi c’è l’impegno a “mantenere il contante in euro e continueremo ad assicurarci che sia disponibile” oltre a “garantire la fornitura di banconote in euro, la loro produzione e la resistenza alla contraffazione”. Allo stesso tempo però “continueremo a sostenere la disponibilità di diversi strumenti di pagamento”. Il messaggio che arriva dall’istutizione di Francoforte, contenuto nell’analisi del sondaggio sulle abitudini di pagamenti dei cittadini dell’eurozona, riaccende il dibattito sul Pos.
L’Italia sulle modalità di pagamento alternative sta portando avanti istanze diverse da quelle dei partner europei, mostrando una certa resistenza in più all’introduzione e la diffusione delle nuove modalità che offre lo sviluppo tecnologico. Giù a dicembre la stessa Bce ha ricordato come il progresso abbia già trasformato il modo di vivere di uomini e donne. In soli sei anni, tra il 2016 e il 2022, la mole di transazioni avvenute mettendo mano al portafogli si è ridotta del 20 per cento, passando dal 79 per cento al 59 per cento. Un dato che non può essere ignorato, secondo la Bce.
La Commissione europea sta ponendo l’accento sulla correlazione tra pagamenti elettronici ed evasione fiscale, che potrebbe essere ridotta di almeno 11 miliardi di euro. Ma neppure questo sembra aver convinto troppo l’Italia, il cui governo, comunque, qualche ripensamento e qualche passo indietro lo ho prodotto, anche a seguito delle critiche espresse alla manovra. Ora la Bce torna alla carica: va garantita “la possibilità di scegliere quando si tratta di come pagare“. In Italia, come altrove, si possono dormire sonni tranquilli: il contante non scomparirà. “Oggi e domani i cittadini europei pagheranno con modalità diverse ma con la stessa moneta stabile e affidabile: l’euro”.