Bruxelles – Giorgia Meloni prepara il terreno per il cruciale vertice con i capi di Stato e di governo Ue sulle migrazioni, previsto i prossimi 9 e 1o febbraio a Bruxelles. Dopo aver incontrato a Roma il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, e aver inviato ai 27 Paesi membri un non paper per mettere in chiaro le priorità italiane sul tema, questa mattina la premier è volata a Stoccolma per un bilaterale con il primo ministro svedese, Ulf Kristersson.
I due leader hanno avuto un colloquio giudicato “positivo” da Meloni, in vista del primo Consiglio europeo a presidenza svedese. Le posizioni di Roma e Stoccolma, nonostante gli oltre 2.500 chilometri che le separano, sembrano convergere su molti punti: innanzitutto la priorità dedicata alla dimensione esterna del fenomeno migratorio, con l’accento posto su un maggiore controllo delle frontiere Ue, sulla cooperazione con i Paesi d’origine e su una strategia che permetta di intensificare i rimpatri.
“Per prevenire la perdita di vite umane e ridurre la pressione ai confini, l’Unione Europea intensificherà la cooperazione con i Paesi d’origine e di transito attraverso partnerships reciprocamente vantaggiose”, si legge null’ultima bozza delle conclusioni del vertice della prossima settimana, visionata da Eunews. La cooperazione con i Paesi terzi e la piena attuazione della Nuova Agenda per il Mediterraneo sono due dei quattro punti indicati da Meloni come prioritari, a cui si aggiungono la necessità di un coordinamento europeo delle attività di ricerca e soccorso e l’urgenza di migliorare il meccanismo di solidarietà Ue per la redistribuzione delle persone migranti. Nel non paper italiano trovano sono citati anche i Piani d’azione presentati dalla Commissione Ue per il Mediterraneo centrale e per i Balcani occidentali, ritenuti fondamentali per assicurare le frontiere e intensificare i rimpatri.
L’attuazione dei Piani d’azione sarà uno dei punti all’ordine del giorno al vertice, così come l’indicazione di un “pieno sostegno all’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex) nel proteggere le frontiere esterne, combattere la criminalità transfrontaliera e intensificare i rimpatri”. Meloni potrebbe tornare a Roma a mani vuote solo sulla questione dei ricollocamenti, dal momento che Kristersson ha messo in chiaro, dal giorno dell’insediamento a capo dei 27, che nei 6 mesi di presidenza svedese non sono previsti passi avanti su quel dossier.
Colloquio positivo con il PM Kristersson sul primo Consiglio Europeo della presidenza svedese, per lavorare a soluzioni europee su competitività e migrazione. @SwedishPM pic.twitter.com/GdUBDF6c3S
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) February 3, 2023