Bruxelles – Nella corsa alla segreteria del Partito Democratico, Elly Schlein prova a giocare d’anticipo sul presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, e per prima fa visita alla delegazione del partito al Parlamento europeo di Bruxelles. Nell’agenda di Schlein, che dell’eurocamera ha fatto parte dal 2014 al 2019, anche gli incontri con la presidente del gruppo dei Socialisti e democratici, Iratxe Garcia Perez, e con la commissaria Ue alla Coesione, Elisa Ferreira.
Nel gruppo di europarlamentari del Pd diversi esponenti sembrano essersi già schierati a favore di Bonaccini, tra cui il capodelegazione Brando Benifei. “Fortunatamente c’è qualcuno che sostiene anche me- ha dichiarato Schlein-, ma ho voluto incontrare tutta le delegazione perché, se sarò segretaria del Partito, lavorerò con tutti”.
A Bruxelles, negli ultimi giorni ha tenuto banco la vicenda dell’eurodeputato ex 5 Stelle, Dino Giarrusso, che ha annunciato ad un evento per la campagna congressuale di Bonaccini la sua volontà di aderire al Partito Democratico. La notizia ha scatenato diverse polemiche, perché Giarrusso negli anni non ha mai fatto mancare dure critiche e accuse nei confronti del centro-sinistra italiano.
“Non mi si chieda di commentare quello che accade agli eventi degli altri candidati”, ha glissato la candidata alla segreteria del Pd, aggiungendo che il suo sforzo è quello di “far tornare a casa gli elettori che hanno smesso di credere nel Partito democratico”.
Nei cinque anni di lavoro al Parlamento europeo, una delle battaglie di Schlein è sempre stata la riforma delle politiche comunitarie sulle migrazioni, che sarà al centro del Consiglio europeo del 9-10 febbraio. “La storia ha dimostrato che la solidarietà flessibile su base volontaria non funziona. Nonostante questo Parlamento abbia parlato di condivisione equa delle responsabilità sulla questione dell’immigrazione, noi sappiamo che non è mai stato così”, ha affermato l’ex eurodeputata. “Solo sei Stati membri su 27 in tutti questi anni hanno affrontato circa l’80 per cento delle richieste d’asilo presentate all’Ue”. In ragione di ciò “superiamo il regolamento di Dublino e continuiamo questa battaglia”.