Bruxelles – Un esodo lungo quasi una legislatura intera per Daniela Rondinelli, partendo dal Movimento 5 Stelle nel 2019 e arrivando nel 2023 nel gruppo dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici (S&D), passando da una brevissima esperienza di poco più di sei mesi in Impegno Civico, il partito dell’ex-ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Da oggi Rondinelli farà parte della delegazione socialdemocratica italiana, con l’annuncio da parte della presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola, del passaggio dell’eurodeputata romana dal gruppo dei non-iscritti a quello S&D nel corso della sessione plenaria di questa mattina (26 gennaio).
In una lunga nota Rondinelli ha spiegato le motivazioni della scelta: “In un tempo in cui si rafforzano populismi ed estremismi, intolleranza e sovranismo, sono convinta che all’Ue occorra un riformismo innovatore”, per una “Unione politica”. L’adesione ai socialdemocratici arriva al termine di “un proficuo percorso negli ultimi mesi su visione e contenuti con il Partito Democratico e consolidatosi oggi con questa mia scelta”. All’interno della delegazione italiana S&D – fonti interne fanno sapere a Eunews che nei prossimi giorni ci saranno i passaggi per l’ingresso anche in quella del Pd – Rondinelli spingerà su tematiche come il salario minimo europeo, uguaglianza di genere, salute, politiche giovanili, sociali e del lavoro. Ad accoglierla nel nuovo gruppo è stato il capo-delegazione del Partito Democratico, Brando Benifei: “La sua lunga esperienza all’interno del mondo sindacale e nelle istituzioni europee rappresenta uno straordinario valore aggiunto nel nostro impegno quotidiano a costruire un’Europa più unita, sociale, solidale”.
Dopo l’elezione come capolista per la circoscrizione Italia Centrale tra le fila del Movimento 5 Stelle, Rondinelli è stata l’ultima eurodeputata (insieme alla collega Chiara Gemma) ad abbandonare la delegazione M5S nel gruppo dei non-iscritti, in un lungo stillicidio che li ha portati da 14 a 6 membri. Il passaggio al partito dell’ex-ministro degli Esteri si è concretizzato il 22 giugno dello scorso anno, appena in tempo per correre alle elezioni parlamentari come capolista di Impegno Civico alla circoscrizione Estero per la Camera dei Deputati. Non eletta il 25 settembre, Rondinelli è rimasta come indipendente nel gruppo dei non-iscritti, prima di avviare i contatti con la delegazione italiana dei socialdemocratici guidata da Benifei. Da oggi manterrà il posto come membro in commissione Occupazione e Affari Sociali (Empl) e della delegazione per le relazioni con gli Stati Uniti, acquisendo anche le competenze in commissione per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale (Agri).
A partire da oggi continua il mio impegno al @Europarl_EN nel Gruppo dei @TheProgressives, dopo avere compiuto, negli ultimi mesi, un proficuo percorso su visione e contenuti, consolidatosi con la mia adesione.
1/2— Daniela Rondinelli (@Dani_Rondinelli) January 26, 2023
Cosa cambia in delegazione italiana S&D dopo l’ingresso di Rondinelli
Con l’ingresso di Rondinelli, continuano le montagne russe per la delegazione dem in termini di membri iscritti al gruppo, passata da 19 a 17 eurodeputati. Dal 25 settembre è iniziato un periodo di instabilità che ha portato prima all’aumento del numero a 18 – grazie all’elezione in Senato del leader di Azione, Carlo Calenda (fuoriuscito nel 2021 dalla delegazione dem) e l’arrivo dell’ex-sindaco di Vicenza, Achille Variati – e subito dopo con il ritorno a 17, con l’addio di Giuseppe Ferrandino, che ha fatto ingresso nel terzo polo Azione-Italia Viva e nella delegazione italiana di Renew Europe, guidata da Nicola Danti.
Dopo lo scoppio dello scandalo Qatargate, che ha coinvolto anche il dem Andrea Cozzolino, la delegazione italiana S&D è calata (temporaneamente) a 16 membri, proprio con l‘auto-sospensione dell’eurodeputato napoletano dal gruppo dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici, in attesa della revoca dell’immunità parlamentare e di un eventuale arresto e processo in Belgio. L’adesione al gruppo da parte di Rondinelli riequilibra nuovamente il numero di iscritti alla delegazione italiana a 17 e “prossimamente” – come confermano le fonti – a 16 quelli del Partito Democratico (solo Giuliano Pisapia rimarrà membro indipendente).