Bruxelles – Un corridoio dell’idrogeno ‘verde’ per collegare la Penisola iberica alla Francia ed esportare energia pulita in tutta Europa. L’ambizioso progetto di interconnessione ‘H2Med’ – annunciato lo scorso ottobre – che collegherà Portogallo, Spagna e Francia, sarà esteso anche alla Germania. Rafforzare la partnership energetica è stato uno dei temi al centro dell’incontro di ieri (22 gennaio) tra il presidente francese, Emmanuel Macron, e il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, in occasione delle celebrazioni del sessantesimo anniversario del Trattato dell’Eliseo.
Nella lunga dichiarazione congiunta pubblicata al termine del Consiglio dei ministri franco-tedesco, si legge l’impegno ad adottare le misure necessarie per istituire un quadro europeo per il trasporto dell’idrogeno in tutta Europa, comprese le infrastrutture necessarie a livello nazionale e transnazionale”. Quanto alle infrastrutture, si fissa l’obiettivo di “ampliare le infrastrutture esistenti ed estendere il gasdotto dell’idrogeno H2Med fino alla Germania in stretta collaborazione con i partner interessati”. Macron ha confermato in conferenza stampa di aver deciso di ampliare “il progetto H2Med che, grazie a dei finanziamenti europei, collega il Portogallo, la Spagna e la Francia” con “la Germania che sarà un partner di questo progetto di infrastruttura nel campo dell’idrogeno”.
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— Élysée (@Elysee) January 22, 2023
La costruzione di ‘H2Med’ è stata annunciata lo scorso ottobre dai leader di Francia, Spagna e Portogallo al fianco della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ad Alicante a margine dei lavori del IX vertice Euromediterraneo (EuroMed9). Secondo i primi dettagli tecnici, il corridoio verde dovrebbe essere operativo nel 2030, costerà poco più di 2,5 miliardi di euro e avrà la capacità di trasportare fino a due milioni di tonnellate di idrogeno pulito entro il 2030, pari a circa il 10 per cento dei consumi a livello europeo. I dettagli del progetto sono stati presentati alla Commissione europea entro il 15 dicembre, per provare a renderlo un Progetto di interesse comune ed essere co-finanziato con i fondi europei della Connecting Europe Facility, il meccanismo per collegare l’Europa.
I governi interessati puntano a ricevere un finanziamento da parte di Bruxelles per circa il 50 per cento del costo complessivo del progetto. A detta di von der Leyen, le premesse per ricevere il finanziamento da parte dell’Ue ci sono. Secondo le specifiche tecniche preliminari, il tratto tra Celorico (Portogallo) e Zamora (Spagna) sarà lungo 248 chilometri per un costo di 350 milioni di euro. Quanto al costo della tratta Barcellona (Spagna)-Marsiglia (Francia) sarà di 2,5 miliardi di euro per un collegamento di 455 chilometri. Adesso il progetto dovrebbe essere esteso anche alla Germania. La Commissione ha ricordato che la futura infrastruttura ha le caratteristiche per essere parte centrale del piano ‘REPowerEu’, presentato a maggio scorso per rispondere alla necessità di affrancare energeticamente l’Ue dalla Russia.
Nel piano in questione, Bruxelles ha fissato l’obiettivo di produrre 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile nell’Unione europea entro il 2030, e di importarne altri 10 milioni di tonnellate. Un nuovo progetto infrastrutturale transfrontaliero nella penisola iberica è citato dalla Commissione tra gli esempi di potenziali progetti da finanziare (contenuti nell’allegato 3 della comunicazione del REPower) per andare incontro alle esigenze infrastrutturali degli obiettivi energetici del piano e viene precisato chiaramente che un eventuale gasdotto dovrebbe essere “valutato in vista del suo potenziale a lungo termine per sfruttare l’importante potenziale di idrogeno rinnovabile della penisola iberica, così come del Nord Africa”. Secondo Bruxelles, la nuova infrastruttura per il passaggio dell’idrogeno ha il potenziale per rappresentare il “primo elemento della spina dorsale dell’idrogeno” in Europa, ha ricordato von der Leyen, mentre l’Unione europea continua a lavorare per dar vita a una più ampia partnership per l’idrogeno verde con tutti i paesi del Mediterraneo meridionale. L’infrastruttura “H2Med” o “BarMar” (dai nomi di Barcellona e Marsiglia, le due città collegate da questo tubo), andrà nei fatti a sostituire il vecchio progetto di gasdotto sotterraneo “MidCat”, di cui si è discusso per anni per collegare le reti del gas francesi e spagnole attraverso i Pirenei e poi abbandonato.