Bruxelles – È Marc Angel il nuovo vicepresidente del Parlamento Ue, eletto esattamente un anno dopo la nomina dei 14 bracci destri della presidente Roberta Metsola. L’elezione si è resa necessaria a seguito della destituzione della greca Eva Kaili lo scorso 13 dicembre, per il suo coinvolgimento nello scandalo QatarGate. Il collega lussemburghese Angel, esponente del gruppo dell’Alleanza progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento Ue (S&D) – a cui apparteneva anche Kaili prima dell’espulsione – si è affermato con 307 voti al secondo turno di votazione.
L’eurodeputato in quota S&D ha superato la concorrenza della candidata leghista Annalisa Tardino (Identità e Democrazia) e di quella del gruppo dei Verdi/Alleanza Libera Europea, la francese Gwendoline Delbos-Corfield, sostenuta esplicitamente anche dai 6 eurodeputati del Movimento 5 Stelle. Se l’elezione di Angel era abbastanza scontata, lo stesso non si poteva dire sulla tenuta dell’accordo politico del 2019 tra socialdemocratici, liberali e popolari (quello che ha sancito la staffetta per la presidenza del Parlamento Ue tra David Sassoli e Roberta Metsola), con notevoli implicazioni in vista delle elezioni per il rinnovo dell’Eurocamera il prossimo anno.
L’accordo ha tenuto, ma mostra evidenti crepe: se la maggioranza fosse stata compatta, l’elezione di Angel sarebbe potuta arrivare agevolmente al primo turno di votazione: l’eurodeputato socialdemocratico si è invece fermato a 263 voti (la maggioranza assoluta dei voti validamente espressi era fissata a 278). Il secondo turno l’ha poi visto crescere di 44 voti, superando la maggioranza assoluta a 296 grazie a parte dei voti slittati dalla verde Delbos-Corfield e parte degli astenuti al primo turno. Mettono in allarme i socialdemocratici soprattutto i voti espressi a sostegno di Tardino (179 alla prima votazione e 185 alla seconda), considerato il fatto che complessivamente gli eurodeputati in quota Id ed Ecr (Conservatori e Riformisti Europei) sono 120. I sospetti a Strasburgo cadono sul Ppe, dal momento in cui fonti interne a Renew Europe confermano la compattezza del gruppo a sostegno di Angel.
Chi è il nuovo vicepresidente del Parlamento Ue
Membro della Camera dei Deputati del Lussemburgo dal 2004, il politico 59enne ha rinunciato al mandato parlamentare nazionale nel 2019 per sostituire al Parlamento Ue il connazionale Nicolas Schmit, dopo la nomina di quest’ultimo a commissario per il Lavoro e i diritti sociali nel gabinetto von der Leyen. Angel è attualmente vicepresidente della commissione per l’Occupazione e gli affari sociali (Empl) dell’Eurocamera e membro di quella per le Petizioni (Peti) e delle delegazioni alla commissione parlamentare mista Ue-Cile e all’Assemblea parlamentare euro-latinoamericana. A Politico ha dichiarato di essere favorevole all’istituzione di un organo etico specifico solo per il gruppo S&D in seguito allo scandalo QatarGate, che ha travolto il gruppo.
Nella sua attività di eurodeputato, Angel spicca per il sostegno alle tematiche Lgbtqi+ e della parità di genere. Nel marzo dello scorso anno è stato relatore ombra sulla proposta di direttiva per il rafforzamento dell’applicazione della parità di retribuzione tra uomini e donne. Tra il marzo 2021 e l’ottobre 2022 è stato firmatario di diverse proposte di risoluzione sulla tutela dei diritti fondamentali, dalla proclamazione dell’Unione europea come zona di libertà Lgbtqi+ alla questione dell’aumento dei reati generati dall’omofobia in Slovacchia lo scorso anno, passando dal deterioramento dello Stato di diritto in Polonia e le violazioni dei diritti fondamentali in Ungheria.
L’eurodeputato lussemburghese andrà ad affiancare i colleghi eletti alla sessione plenaria del gennaio 2022 (meno la destituita Kaili). Il primo vicepresidente del Parlamento Ue è un popolare, l’austriaco Othmar Karas, a cui si affiancano altri due colleghi dello stesso gruppo del Ppe: la polacca Ewa Kopacz e il tedesco Rainer Wieland. Rimangono cinque i vicepresidenti del Parlamento Ue in quota S&D: oltre al neo-eletto Angel, dal 18 gennaio 2022 possono fare le veci della presidente Metsola anche Pina Picierno (Partito Democratico), il portoghese Pedro Silva Pereira, l’austriaca Evelyn Regner e la tedesca Katarina Barley. Completano il quadro i tre eurodeputati liberali di Renew Europe – la ceca Dita Charanzová, lo slovacco Michal Šimečka e la tedesca Nicola Beer – il conservatore lettone di Ecr Roberts Zīle, la finlandese del gruppo Verdi/Ale Heidi Hautala, e l’esponente greco del gruppo della Sinistra Dimitrios Papadimoulis.