Bruxelles – Da una parte, il forte aumento della domanda di medicinali a causa di più infezioni respiratorie, dall’altra una capacità produttiva insufficiente. E’ in questi termini che di fronte all’Aula di Strasburgo la commissaria europea per la Saluta, Stella Kyriakides, ha spiegato oggi (17 gennaio) la carenza di vari medicinali denunciata in alcuni Stati membri, tra cui l’Italia, in particolare antibiotici e analgesici pediatrici. Confermando per marzo la proposta di revisione della strategia farmaceutica dell’Ue, attesa inizialmente a dicembre 2022.
Quasi tutti gli Stati membri Ue hanno lamentato carenze di medicinali che secondo Kyriakides sono riconducibili in parte a un aumento insolitamente precoce delle infezioni respiratorie in Europa questo inverno e dall’altra all’insufficiente capacità di produzione.“Poiché si tratta di una questione globale, siamo in stretto contatto con le nostre controparti internazionali, sostenendo anche gli Stati membri e l’industria”, ha assicurato la titolare della sicurezza Ue. Ma dal momento che i farmaci vengono autorizzati a livello nazionale, non a livello comunitario, sono le autorità competenti degli Stati membri a dover prendere contromisure, con un coordinamento a livello europeo. Kyriakides ha aggiunto che insieme all’Agenzia europea per i medicinali (EMA) – che gode di un mandato rafforzato come parte del piano Ue per l’Unione europea della salute -, l’Ue sta coordinando il lavoro degli gli Stati membri e l’industria “nell’affrontare questa sfida”.
La commissaria ha ricordato che se necessario, l’Autorità europea per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA) potrebbe intervenire e coordinare per conto degli Stati membri l’approvvigionamento congiunto di contromisure mediche, “come abbiamo fatto durante la pandemia di COVID”, nonché organizzare eventi di matchmaking tra attori del settore per contribuire ad aumentare la produzione di medicinali. Come parte del mandato rafforzato, a marzo 2022, l’EMA ha istituito un gruppo direttivo per affrontare i problemi di approvvigionamento di medicinali, ma a Bruxelles si attende una revisione di più ampio respiro della strategia farmaceutica che doveva essere presentata entro la fine dell’anno, ma è slittata al 2023.
A novembre 2020, nel pieno della seconda ondata pandemica da Covid-19, la Commissione europea ha lanciato una strategia farmaceutica per l’Europa, uno dei pilastri per la costruzione di un’Unione europea più forte e con più competenze in materia di sanità, promettendo di rivedere la legislazione generale dell’Ue sui medicinali per uso umano per garantire un sistema normativo a prova di crisi e adeguato alle emergenze del futuro. Kyriakides ha confermato che l’Ue proporrà misure non legislative e legislative per un migliore accesso e disponibilità e una maggiore sicurezza dell’approvvigionamento di medicinali nell’UE.
La proposta di revisione della legislazione farmaceutica è prevista per marzo (attualmente secondo l’ultimo ordine del giorno reso noto dalla Commissione Ue è atteso il 14 marzo) e “includerà obblighi più rigorosi per la fornitura, la notifica anticipata di carenze e ritiri e una maggiore trasparenza delle scorte”, ha spiegato la commissaria, mentre sono in corso di adozione “altre misure non legislative per mantenere in funzione le forniture di medicinali per i pazienti dell’UE”. “Il nostro obiettivo resta quello di garantire l’accesso ai medicinali a tutti i pazienti che ne hanno bisogno e di evitare qualsiasi perturbazione del mercato dei medicinali nell’UE”. Secondo le poche informazioni circolate a Bruxelles, la revisione dovrebbe mirare a garantire l’accesso a medicinali a prezzi accessibili; promuovere l’innovazione, anche nei settori in cui sussistono esigenze mediche non soddisfatte; migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento; adattarsi ai nuovi sviluppi scientifici e tecnologici e ridurre la burocrazia.
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