Bruxelles – Il Parlamento europeo è con la sua presidente, Roberta Metsola: alla Conferenza dei presidenti, l’organismo dove si riuniscono i leader dei gruppi politici e la numero uno dell’eurocamera, “c’è stato pieno sostegno” per le proposte di Metsola per arginare la permeabilità dell’aula di Bruxelles a ingerenze esterne e casi di corruzione. Un piano articolato in 14 punti, per correre ai ripari dopo lo scoppio del Qatargate, che punta a rendere le procedure parlamentari più trasparenti.
Si tratta di “una prima serie di proposte per riformare, ricostruire la fiducia e riaffermare il Parlamento europeo come istituzione moderna e aperta”, ha twittato la presidente, che ha poi assicurato che l’aula “andrà avanti velocemente”. Prima di tutto, Metsola ha chiesto di introdurre un periodo di due anni di “raffreddamento” per gli eurodeputati a fine mandato, che in quell’arco di tempo non potranno svolgere attività di lobbying presso le istituzioni europee (regola peraltro già utilizzata dall’esecutivo comunitario per i propri Commissari). Per scongiurare nuovi “Panzeri”, agli ex membri dell’eurocamera sarà negato l’ingresso permanente alle sedi del Parlamento, ma avranno a disposizione solo un pass giornaliero, senza la possibilità di introdurre ulteriori ospiti. E poi, Metsola vuole bandire i gruppi d’amicizia informali con Paesi extra Ue, che per la loro natura ufficiosa sfuggono facilmente a controlli (quello con il Qatar era stato immediatamente sospeso il 14 dicembre scorso), e ha insistito per istituire un registro di ingresso alle sedi parlamentari di Bruxelles e Strasburgo, che dovrà essere firmato da chiunque entri. Con allegata la motivazione dell’ingresso e la descrizione degli incontri. Nel mirino anche le attività degli assistenti parlamentari, a cui sarà vietato ricoprire contemporaneamente incarichi dirigenziali presso ong.
“Queste riforme immediate sono i primi passi per ricostruire la fiducia nel processo decisionale europeo e l’avvio di una più ampia riforma del Parlamento europeo“, ha affermato Metsola al termine dell’incontro con i capigruppo. La presidente ha ricevuto dai leader delle formazioni politiche il mandato per portare avanti i lavori sulle proposte presentate e, ha riferito un portavoce della Presidente, “c’è stato pieno accordo sull’importanza di andare avanti velocemente”. Il leghista Marco Zanni, presidente di Identità e Democrazia (ID), si è detto “ottimista che per una volta il Parlamento riesca a lavorare in maniera sincera e comune”, indicando però la necessità di estendere il focus delle misure da eurodeputati e assistenti parlamentari anche alle organizzazioni non governative, spesso “utilizzate da compagnie private o da individui per schermare attività di lobbying presso le istituzioni”. Meno conciliante la leader della Sinistra Europea, Manon Aubrey, che a margine dell’incontro con Metsola ha twittato: “A dicembre sono state adottate delle linee guida, ma il piano d’azione della presidente le affossa in parte”. Il riferimento è alla risoluzione adottata all’emiciclo di Strasburgo lo scorso 15 dicembre, con cui il Parlamento aveva condannato duramente gli episodi di presunta corruzione emersi solo pochi giorni prima, e aveva promesso un ampio pacchetto di riforme. Anche il capogruppo di Renew Europe, il francese Stéphane Séjourné, su Twitter ha ricordato che “le proposte dovranno essere all’altezza della risoluzione votata a dicembre”.
Integrity. Independence. Accountability.
Today I presented a first set of proposals to reform, re-build trust and re-affirm the European Parliament as a modern and open institution, to @Europarl_EN group leaders.
We will move ahead fast.
— Roberta Metsola (@EP_President) January 12, 2023