Bruxelles – Il primo passo del “nuovo livello di cooperazione” tra l’Unione Europea e l’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord (Nato) arriva a un solo giorno dalla presentazione della terza dichiarazione congiunta tra le due organizzazioni. “Oggi lanciamo la task force Ue-Nato per la protezione e la resilienza delle infrastrutture critiche“, hanno annunciato alla stampa europea la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, e il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg.
Poco prima dell’inizio del seminario del Collegio dei commissari – a cui il segretario generale della Nato è stato invitato per uno scambio di vedute sulle questioni di difesa e sicurezza comuni – i due leader hanno anticipato l’istituzione della nuova task force che porterà esperti Ue e Nato a lavorare “fianco a fianco per identificare le minacce principali alle infrastrutture critiche e le vulnerabilità strategiche” e per “sviluppare principi-chiave per aumentare la resilienza e proporre misure e azioni di rimedio”, ha spiegato von der Leyen. Inizialmente la task force “coprirà quattro settori”, ovvero “trasporti, energia, digitale e spazio”, è quanto rende noto la leader dell’esecutivo comunitario. I risultati dei lavori saranno riferiti agli Stati membri dell’Ue e della Nato, che coincidono per 23 capitali dell’Unione su 27 “se contiamo anche Svezia e Finlandia” (hanno firmato il protocollo di adesione, ma attendono ancora la ratifica della Turchia). “Serve condivisione delle informazioni e delle migliori pratiche e avvertimenti immediati“, è l’ultimo dettaglio fornito da von der Leyen.
Riprendendo le parole utilizzate ieri (10 gennaio) in occasione della firma della terza dichiarazione congiunta Ue-Nato, il segretario generale Stoltenberg ha ricordato che “la nostra partnership è più importante che mai”, dal momento in cui “la guerra russa in Ucraina ha sostanzialmente cambiato l’ambiente di sicurezza in cui ci muoviamo”. Questo riguarda proprio le “minacce potenziali” portate da Mosca ai membri delle due organizzazioni: “Vladimir Putin continua a utilizzare l’energia come un’arma e gli attacchi a Nord Stream lo dimostrano“, ha attaccato Stoltenberg, riferendosi al sabotaggio di fine settembre dei due gasdotti nel Mar Baltico. Sullo stesso tema la presidente von der Leyen ha avvertito che bisogna “essere pronti a confrontarci con questo nuovo tipo di minaccia” e per questo motivo “le minacce alle infrastrutture critiche sono un focus di cooperazione nuovo e importante, su cui dobbiamo fare un passo in avanti”. Proprio a partire dal lavoro della nuova task force Ue-Nato: “Vogliamo rendere infrastrutture, tecnologie e catene di approvvigionamento più resilienti e prendere azioni per mitigare le vulnerabilità”, ha concluso Stoltenberg.
L’azione Ue per la protezione delle infrastrutture critiche
Dopo l’attacco ai gasdotti Nord Stream per Bruxelles è diventata una priorità sempre più urgente la protezione delle infrastrutture critiche sul continente. “Abbiamo visto quanto sono vulnerabili sia i gasdotti sia i cavi sottomarini, che sono la spina dorsale dell’economia globale e dell’energia“, aveva avvertito la presidente von der Leyen, anticipando un piano in cinque punti al vaglio della Commissione. Le infrastrutture critiche “sono diventate obiettivi militari per la prima volta nella storia” e, nonostante la competenza sulla loro sicurezza rimanga degli Stati membri Ue, le istituzioni comunitarie hanno chiesto una maggiore coordinazione sotto la supervisione della Commissione.
Il piano del gabinetto von der Leyen è stato presentato lo scorso 18 ottobre dalla titolare per gli Affari interni, Ylva Johansson, con azioni che vanno dall’implementazione della legislazione comunitaria agli stress test, dall’aumento della capacità di risposta attraverso il Meccanismo di protezione civile dell’Ue all’identificazione satellitare delle minacce e il rafforzamento della cooperazione internazionale. Le priorità identificate tre mesi fa erano le stesse di quelle ricordate oggi dalla presidente von der Leyen (energia, digitale, spazio e trasporti) e già a metà ottobre la commissaria Johansson aveva fatto sapere che “gli alleati hanno accettato” di istituire la task force congiunta Ue-Nato per la protezione delle infrastrutture critiche. Ma è dal 2020 che il segretario generale Stoltenberg avverte che infrastrutture come i cavi sottomarini sono un elemento di “cruciale importanza” sia per scopi civili sia militari, anche se in caso di danneggiamento le forze armate occidentali possono passare rapidamente alle comunicazioni satellitari.