Bruxelles – Manca meno di una settimana all’elezione del nuovo o della nuova numero due di Roberta Metsola alla guida del Parlamento Ue e la corsa è già entrata nel vivo. A seguito della destituzione dell’ex-vicepresidente (una dei 14) greca Eva Kaili per il suo coinvolgimento nello scandalo QatarGate, l’Eurocamera sarà chiamata a votare nel corso della prossima sessione plenaria – in programma tra il 16 e il 20 gennaio – il membro che andrà a riempire il posto vacante. E dalle riunioni dei gruppi politici iniziano ad arrivare i nomi dei candidati che si sfideranno all’emiciclo di Strasburgo: la leghista Annalisa Tardino (Identità e Democrazia) e la francese Gwendoline Delbos-Corfield (Verdi/Ale) proveranno a mettere i bastoni tra le ruote al socialdemocratico lussemburghese Marc Angel.
Kaili è stata deposta dalla carica di vicepresidente del Parlamento Ue lo scorso 13 dicembre, dopo la decisione della conferenza dei presidenti – in cui si riuniscono i leader dei gruppi politici e la presidente dell’Eurocamera – di attivare l’articolo 21 del regolamento interno, che permette di indire una votazione per rimuovere dagli incarichi istituzionali le più alte cariche, qualora siano ritenute colpevoli di colpe gravi. Con 625 voti a favore, 1 contrario e 2 astenuti – ben oltre la maggioranza dei due terzi prevista dalla procedura – la plenaria dell’Eurocamera ha dato il via libera alla sua destituzione. L’ex-vicepresidente greca era (perché successivamente è stata espulsa anche dal gruppo degli S&D) un’esponente socialdemocratica, ma non ci sono automatismi né garanzie per cui il nome scelto dal gruppo dell’Alleanza progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento Ue sia quello che alla fine ricoprirà la carica.
Il candidato degli S&D
Non passano inosservate le parole d’ordine dell’eurodeputato lussemburghese Marc Angel per l’inizio della sua corsa alla vicepresidenza del Parlamento Ue: “Cooperazione, trasparenza e costruzione di ponti sono le forze trainanti della mia candidatura“, ha scritto su Twitter al termine della riunione interna che l’ha confermato candidato ufficiale degli S&D. Fonti interne al gruppo fanno sapere che Angel ha superato il francese Raphaël Glucksmann, la finlandese Miapetra Kumpula-Natri, il cipriota Costas Mavrides, il rumeno Victor Negrescu, lo sloveno Matjaž Nemec, il lituano Juozas Olekas e la bulgara Elena Yoncheva. Come candidato alla vicepresidenza del Parlamento Ue ha già incassato l’appoggio dei liberali di Renew Europe: “Il mio gruppo voterà Marc Angel la prossima settimana”, ha fatto sapere su Twitter il presidente Stéphane Séjourné.
Membro della Camera dei Deputati del Lussemburgo dal 2004, il politico 59enne ha rinunciato al mandato parlamentare nazionale nel 2019 per sostituire al Parlamento Ue il connazionale Nicolas Schmit, dopo la nomina di quest’ultimo a commissario per il Lavoro e i diritti sociali nel gabinetto von der Leyen. Angel è attualmente vicepresidente della commissione per l’Occupazione e gli affari sociali (Empl) dell’Eurocamera e membro di quella per le Petizioni (Peti) e delle delegazioni alla commissione parlamentare mista Ue-Cile e all’Assemblea parlamentare euro-latinoamericana. A Politico ha dichiarato di essere favorevole all’istituzione di un organo etico specifico solo per il gruppo S&D in seguito allo scandalo QatarGate, che ha travolto il gruppo.
La candidata di Id
“L’ufficio di presidenza del gruppo Identità e Democrazia ha deciso all’unanimità di presentare la candidatura di Annalisa Tardino per la carica di vicepresidente del Parlamento Europeo”, hanno comunicato il presidente del gruppo, Marco Zanni e il capo-delegazione della Lega all’Eurocamera, Marco Campomenosi. Coordinatrice di Id in commissione per le Libertà civili, la giustizia e gli affari interni (Libe) e membro della delegazione per le relazioni con il Canada, l’eurodeputata siciliana è stata la candidata eletta nel 2019 con più voti nella circoscrizione Italia insulare dopo il leader del partito, Matteo Salvini.
Alle parlamentari del 25 settembre 2022 Tardino è stata suo malgrado protagonista del ‘giallo’ che l’ha vista inizialmente eletta al collegio plurinominale Sicilia 1 – P02 per la Camera dei Deputati, ma poi esclusa da un riconteggio del Viminale. Presentando le motivazioni della scelta dell’eurodeputata siciliana alla vicepresidenza del Parlamento Ue, il gruppo Id ha voluto sottolineare il fatto che “è apprezzata anche da forze politiche appartenenti ad altre famiglie europee” ed “è la persona giusta per far cambiare rotta alle istituzioni Ue e al Parlamento in particolare, che in questi anni ha purtroppo dato cattiva prova di sé”. Un messaggio tra le righe per un appoggio dai gruppi della destra all’emiciclo di Strasburgo, quello del Partito Popolare Europeo (Ppe) e quello dei Conservatori e Riformisti Europei (Ecr).
La candidata dei Verdi/Ale
La terza candidata in corsa per la carica di vicepresidente dell’Eurocamera è Delbos-Corfield, come reso noto dal gruppo dei Verdi/Alleanza Libera Europea al Parlamento Ue. “Lavorerà duramente per un’Unione Europea che protegga la democrazia e rafforzi la trasparenza“, si legge nel tweet del gruppo, che fa riferimento nemmeno troppo implicito al QatarGate: “Continuiamo a chiedere tolleranza zero contro la corruzione nel Parlamento Europeo”. La stessa candidata verde ha sottolineato che l’istituzione comunitaria “deve urgentemente riconquistare la fiducia dei cittadini, con le regole più severe possibili contro la corruzione e la creazione di un organo etico” e che per farlo è disposta a lavorare con gli altri gruppi per “tutelare gli informatori e abbandonare gli accordi politici sottobanco”.
Esponente del partito verde francese Europe Ecologie – Les Verts, Delbos-Corfield è eurodeputata dal 2019 ed è stata fino al 2020 vicepresidente della commissione per i Diritti delle donne e l’uguaglianza di genere (Femm), ai cui lavori continua a partecipare. È attualmente membro della commissione d’inchiesta incaricata di esaminare l’uso di Pegasus e di spyware di sorveglianza equivalenti (Pega) e della delegazione all’Assemblea parlamentare di partenariato Ue-Regno Unito.