Bruxelles – Il caro-energia ha già frenato gli acquisti delle famiglie, e ancora “continuerà a pesare sui consumi reali nei prossimi trimestri”. La Banca centrale europea conferma quelle previsioni di lieve recessione per il 2023 previste sia dalla Commissione, sia dalla stessa Bce. Lo speciale bollettino economico sull’impatto del caro-energia sui consumi conferma il rallentamento. “Nel complesso”, spiegano gli analisti dell’Eurotower, si prevede “una dinamica dei consumi significativamente più debole nel breve termine”. Una tendenza che preoccupa, ma fino a un certo punto. Perché “questa dinamica è in linea con le proiezioni macroeconomiche degli esperti dell’Eurosistema del dicembre 2022 per l’area dell’euro”.
La situazione si spiega con l’impoverimento dei cittadini. Già nell’anno appena concluso, per effetto della guerra in Ucraina e ciò che ne è derivato,”il forte aumento dei prezzi dell’energia ha creato notevoli ostacoli alla crescita dei consumi attraverso il suo effetto sul potere d’acquisto delle famiglie”. Quello che si preannuncia per il 2023 non è altro che il proseguimento di un contesto già deteriorato. Vuol dire che “poiché i prezzi dell’energia e l’incertezza sono rimasti elevati, è probabile che il reddito disponibile reale delle famiglie diminuisca ulteriormente a cavallo dell’anno, con effetti negativi sui consumi e in particolare sui beni durevoli”. A causa della “accresciuta incertezza” dovuta alle fluttuazioni dei prezzi dell’energia, “le famiglie potrebbero aver deciso di rinviare acquisti”.