Bruxelles – Dal 24 gennaio si potrà trovare la polvere di grillo domestico (Acheta domesticus) sugli scaffali dei supermercati di Roma, Parigi, Bruxelles, Berlino e di tutti i 27 Stati membri dell’Ue. L’ha stabilito la Commissione europea, e questa mattina (4 gennaio) ha inserito la polvere parzialmente sgrassata di grillo domestico nell’elenco dell’Unione dei nuovi alimenti e ha autorizzato la sua immissione sul mercato unico.
L’autorizzazione, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue e firmata dalla presidente dell’esecutivo comunitario, Ursula von der Leyen, entrerà in vigore tra venti giorni: da quel momento, per 5 anni la società Cricket One Co. Ltd sarà l’unica a godere dell’apertura del mercato Ue alla farina di grillo. Perché proprio Cricket One, nel luglio 2019, aveva presentato una domanda di autorizzazione a Bruxelles per consentire l’uso della polvere animale come alimento, sostenuta da una descrizione dettagliata del processo di produzione e dei risultati delle analisi sui contaminanti, sui parametri microbiologici e sulla digeribilità delle proteine.
Il 23 marzo 2022 l’Autorità per la sicurezza alimentare, interpellata dalla Commissione Ue, ha adottato un parere scientifico positivo sull’utilizzo della farina di grillo. “La polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus (grillo domestico) è sicura alle condizioni e ai livelli d’uso proposti”, ha concluso l’Autorità, elencando poi gli alimenti consentiti: la polvere di grillo domestico, “se utilizzata nel pane e nei panini multicereali, nei cracker e nei grissini, nelle barrette ai cereali, nelle premiscele secche per prodotti da forno, nei biscotti, nei prodotti secchi a base di pasta farcita e non farcita, nelle salse, nei prodotti trasformati a base di patate, nei piatti a base di leguminose e di verdure, nella pizza, nei prodotti a base di pasta, nel siero di latte in polvere, nei prodotti sostitutivi della carne, nelle minestre e nelle minestre concentrate o in polvere, negli snack a base di farina di granturco, nelle bevande tipo birra, nei prodotti a base di cioccolato, nella frutta a guscio e nei semi oleosi, negli snack diversi dalle patatine e nei preparati a base di carne, destinati alla popolazione generale, soddisfa le condizioni per l’immissione sul mercato”.
Così, dopo l’approvazione della commercializzazione delle tarme della farina essiccate come alimento, ecco un altro insetto edibile sul mercato europeo. Su tutte le furie Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, che recentemente ha presentato a Bruxelles “Eat Europe”, organizzazione che mette insieme le filiere agroalimentari europee con l’obiettivo di difendere le diete tradizionali dalla minaccia del cibo sintetico. “Mangi pure gli insetti chi ha voglia di esotico, ma è un gioco in malafede promuoverli per una dieta sostenibile in alternativa alla nostra”, ha dichiarato Scordamaglia in merito alla decisione della Commissione europea. Secondo Filiera Italia l’impatto ambientale della produzione di alimenti derivanti da insetti non è minore di quello della filiera tradizionale, soprattutto dell’agroalimentare italiano, “modello ideale da valorizzare e proteggere” perché “di qualità e a basso impatto ambientale”.